Anche se non lo ha dichiarato ufficialmente, Matteo Salvini è già proiettato nella campagna elettorale in vista delle elezioni politiche. Scadenza naturale della legislatura che dovrebbe cadere all’inizio della primavera del 2023. Ma non è detto che il governo Draghi regga fino a quella data. Almeno stando alle parole del leader della Lega che, intervistato dal Corriere della Sera, dà un ultimatum al presidente del Consiglio.
“Dal governo attendo risposte entro l’estate. – Salvini affonda subito il colpo contro Draghi – Temo un autunno molto difficile. Ci sono tre mesi per sminare il terreno. Torneremo sul pratone di Pontida il 18 settembre. Per quella data vogliamo risposte. Abbiamo deciso di appoggiare il governo perché era necessario non lasciare il Paese nelle mani di Pd e 5 Stelle che lo stavano sfasciando. Ora tutti quei dirigenti e militanti, compresi Zaia e Fedriga, che credevano in Draghi e in questo governo, col perseverare degli errori di Speranza e Lamorgese, di Bianchi e Giovannini, mi chiedono di rifletterci bene. Draghi deve sapere che ci sono temi su cui non siamo disposti a transigere”.
Secondo Salvini, insomma, il governo “deve fare di più altrimenti delude i ceti produttivi che un tempo apparivano entusiasti di Draghi. Il risultato è che i nostri elettori preferiscono stare a casa. Sindaci e militanti mi segnalano una crescente insofferenza verso un governo che appare sbilanciato a sinistra su troppi temi. Su pace fiscale, pensioni, immigrazione, giustizia. Serve un cambio di passo”.
Ad ogni modo, prosegue Matteo Salvini, il governo Draghi dovrebbe fare la pace fiscale “a beneficio non dei grandi evasori Superare definitivamente la Fornero trovando l’accordo su quota 41 entro la fine dell’anno. Quindi, sigillare i confini, visto che dall’inizio dell’anno si contano già 22mila arrivi. Difendere il potere d’acquisto di salari e pensioni. Tutelare l’ordine pubblico nelle grandi città. Confermare il taglio delle accise e i fondi contro il caro energia”, conclude.
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