In Italia non è ancora emergenza gas. Ma la notizia che la multinazionale russa Gazprom ha tagliato del 15% le forniture del prezioso combustibile preoccupa e non poco il governo italiano. È stata l’Eni a spiegare che, per la giornata di oggi, la fornitura di gas sarebbe stata ridotta. Ma non si capisce ancora se il problema si risolverà a breve. Intanto interviene anche il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani.
“Eni ha ricevuto comunicazione di una limitata riduzione dei flussi dal proprio fornitore russo relativamente all’approvvigionamento gas verso l’Italia. Eni continuerà a monitorare l’evoluzione della situazione e comunicherà eventuali aggiornamenti”. Questo messaggio è comparso oggi sulla piattaforma di informazioni privilegiate (pip) per il monitoraggio Remit del Gestore dei mercati energetici. Inoltre, un portavoce dell’Eni, intervistato dall’Ansa, conferma che “Gazprom ha comunicato una limitata riduzione delle forniture di gas per la giornata di oggi, pari a circa il 15%. Le ragioni della diminuzione non sono state al momento notificate”.
Una situazione allarmante che provoca l’immediata presa di posizione del ministro Cingolani. “In relazione alle notizie di una riduzione di forniture di gas russo, il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani comunica che l’andamento dei flussi di gas è costantemente monitorato in collaborazione con gli operatori e che al momento non si riscontrano criticità”, comunica il suo ufficio stampa.
“Non c’è alcuna indicazione al momento di rischi sulle forniture energetiche. – prova intanto a rassicurare Tim McPhie, portavoce della Commissione Ue, rispondendo ad una domanda sui possibili effetti delle riduzioni di gas annunciate da Gazprom ieri sul Nord Stream 1 e oggi sui flussi diretti a Eni – Gli stoccaggi di gas sono oltre il 50%. Oggi a circa il 52-53%. Che è anche sopra al punto al quale eravamo l’anno scorso in questo momento. Quindi per l’inverno i preparativi sono in corso, questo monitoraggio molto attento è in corso e c’è uno sforzo molto più ampio su cui stiamo lavorando per diversificare e cambiare la nostre forniture e fonti di energia”, conclude.
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