Giuseppe Conte è l’ospite principale dell’ultima puntata di Otto e mezzo. La conduttrice Lilli Gruber e il giornalista del Fatto Quotidiano Antonio Padellaro gli domandano ovviamente chiarimenti sulla scissione del M5S appena consumata a causa dell’addio di Luigi Di Maio e dei suoi fedelissimi. Conte non si tira indietro, non risparmiando neanche qualche frecciata polemica nei confronti del ministro degli Esteri e del presidente del Consiglio Mario Draghi.
“Le dimissioni di Luigi Di Maio da ministro degli Esteri? Non le chiederò, interroghi la sua coscienza”, chiarisce subito Conte. “Ha visto la conferenza stampa di Di Maio?”, gli domanda allora la Gruber. “Ho letto le agenzie, non ho capito qual è il suo progetto politico. L’obiettivo è difendere l’euro-atlantismo? Tutti quanti ribadiamo la collocazione euro-atlantica. Seconda obiettivo: appoggiare il governo Draghi. Lo stiamo appoggiando in tantissimi”, risponde polemico il suo ospite.
“Di Maio ha voluto salvare solo la sua poltrona da ministro?”, insinua la conduttrice. “Lo spiegherà quando cercherà il consenso elettorale, ieri non si è compreso”, replica Conte. “Di questa storia si sa pochissimo, cos’è successo negli ultimi giorni?”, interviene Antonio Padellaro del Fatto Quotidiano. “La creazione di un gruppo non è credibile sia frutto di poche ore. – insinua Conte – C’è stato un lavorio dietro, avevamo notizia di questi movimenti. È stato chiaro che Di Maio perseguiva una sua agenda personale e non lavorava con il Movimento, siamo andati in difficoltà anche per questo”.
“Qualcun altro ha contribuito a questo lavorio?”, lo incalza ancora la Gruber. “A chi si riferisce? Sia più esplicita”, controbatte Conte, senza però fare il nome di Mario Draghi. “Draghi sarà contento? Lo deve chiedere a lui e a Di Maio. Il Movimento c’era, c’è e ci sarà fino a quando saremo in condizione di tutelare gli interessi dei cittadini. Si sta scatenando uno tsunami economico che colpirà anche il ceto medio”, conclude il leader del M5S.
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