L’addio di Luigi Di Maio al M5S, insieme a più di 60 parlamentari a lui fedeli, apre il dibattito politico su quale sarà il destino dei numerosi centristi sostenitori del premier Mario Draghi presenti nel Parlamento italiano. Coraggio Italia di Toti e Brugnaro si è già sciolta, in attesa forse di riunirsi proprio con i dimaiani. Intanto il fondatore di Azione Carlo Calenda, ospite di Omnibus su La7, chiede con forza al leader di Italia Viva, Matteo Renzi, di non pensare nemmeno ad una alleanza con il ministro dell’Interno.
“Io penso che una persona che ha avvelenato il dibattito politico, che ha chiesto l’uscita dall’Euro, che voleva mettere in galera tutti, che ha distrutto l’Ilva, che ha annientato il gasdotto con Israele…sentirlo fare i discorsi che gli ho sentito fare l’altra sera, in un Paese serio verrebbe preso a pernacchie. – Calenda attacca senza pietà Di Maio – Io non do nessun credito a nessuna cosa dica Di Maio. La scissione di Ipf è una ripetizione di quello che abbiamo visto in tutta questa legislatura: persone che prendono o cambiano posizione a seconda delle convenienze, non mostrando alcuna coerenza e nessun rispetto per il voto degli elettori. Non credo che noi dobbiamo dare spazio a questo modo di fare politica”.
Secondo Carlo Calenda, “se c’è il 50% degli elettori che non va a votare è per questo modo di fare politica, e quindi per quello che ci concerne mi fa piacere avere la possibilità di ribadirlo: Azione, insieme a Più Europa, io insieme a Emma Bonino, alle tante liste civiche che anche in queste elezioni hanno avuto ottimi risultati, costruiremo un’area liberal progressista che andrà indipendente dai due poli”, annuncia l’ex ministro.
“Renzi è un’altra persona rispetto a Di Maio, è stato un ottimo presidente del Consiglio. – ecco poi l’appello a Matteo Renzi – Ma oggi ha un posizionamento lontano da noi perché alle elezioni, quando noi di Azione siamo andati con il terzo polo con un candidato diverso dalla destra e dalla sinistra, Renzi si è alleato o con Cuffaro in Sicilia o con i 5Stelle a Perugia. Credo quindi che Renzi voglia fare un’altra strada. Spero non con Di Maio, perché se così fosse sarebbe una pugnalata al cuore”.
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