Secondo Papa Francesco in Ucraina si è scatenata una “violenza diabolica”. Il Pontefice lancia il suo ennesimo appello in favore della pace tra russi e ucraini durante l’udienza in Vaticano con i partecipanti all’assemblea plenaria della Riunione delle Opere per l’Aiuto alle Chiese Orientali (Roaco). Ma secondo Bergoglio, purtroppo, “tutto sembra andare nella direzione opposta” rispetto alle sue aspettative.
“In Ucraina si è tornati al dramma di Caino e Abele. – tuona Papa Francesco – È stata scatenata una violenza che distrugge la vita. Una violenza luciferina, diabolica, alla quale noi credenti siamo chiamati a reagire con la forza della preghiera, con l’aiuto concreto della carità, con ogni mezzo cristiano perché le armi lascino il posto ai negoziati”.
“Vorremmo che si compia presto la profezia di pace di Isaia: che un popolo non alzi più la mano contro un altro popolo, che le spade diventino aratri e le lance falci. – prosegue il Pontefice – Invece, tutto sembra andare nella direzione opposta: il cibo diminuisce e il fragore delle armi aumenta. È lo schema ‘cainico’ che regge oggi la storia. Non smettiamo perciò di pregare, di digiunare, di soccorrere, di lavorare perché i sentieri della pace trovino spazio nella giungla dei conflitti”, conclude.
“Le mafie vincono quando la paura si impadronisce della vita. Ragion per cui si impadroniscono della mente e del cuore, spogliando dall’interno le persone della loro dignità e della loro libertà. – afferma poi nella successiva udienza in occasione del trentennale dell’istituzione della Direzione Investigativa Antimafia (Dia) – Le mafie vincono quando la paura si impadronisce della vita, ragion per cui si impadroniscono della mente e del cuore, spogliando dall’interno le persone della loro dignità e della loro libertà. Questi sono i moderni schiavi su cui le economie mafiose si costruiscono”, conclude Papa Francesco.
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