L’esercito ucraino si ritira da Lysychanks, ultima città dell’oblast di Lugansk sotto il controllo di Kiev. La conferma arriva direttamente da Volodymyr Zelensky. Il presidente ucraino ammette che il centro abitato è ora pienamente sotto il controllo russo. Ma promette ai suoi connazionali che presto anche quel territorio verrà riconquistato “grazie alle nostre tattiche e all’aumento nella fornitura di armi moderne”.
“Se i comandanti del nostro esercito ritirano le persone da certi posti sul fronte, dove il nemico ha il vantaggio maggiore per potenza di fuoco, significa solo una cosa: che ritorneremo grazie alle nostre tattiche e all’aumento nella fornitura di armi moderne”. È questo il passaggio dell’ultimo messaggio di Zelensky dedicato alla situazione sul campo di battaglia del Donbass. Come appena accennato, l’oblast di Lugansk ormai è stato totalmente conquistato dai russi. Ma le speranze del presidente ucraino di riconquistare tutti i territori perduti in questi ultimi mesi restano ancora intatte.
Secondo l’intelligence del ministero della Difesa della Gran Bretagna adesso “l’attenzione della Russia si sposterà quasi certamente sulla cattura della regione di Donetsk. La cui gran parte rimane sotto il controllo delle forze ucraine. I combattimenti per il Donbass sono stati logoranti ed è altamente improbabile che la situazione cambi nelle prossime settimane”, questa l’opinione degli 007 di Sua Maestà.
Secondo il comando militare ucraino, inoltre, il ritiro delle truppe da Lysychansk si è reso necessario per evitare loro “conseguenze fatali”. E, dunque, “al fine di preservare la vita dei difensori ucraini, è stata presa la decisione di ritirarsi”. Il governatore in esilio del Lugansk, Serhai Haidai, spiega invece che “manteniamo le nostre posizioni in una piccola parte della regione di Lugansk in modo che i nostri militari abbiano il tempo di costruire le difese”.
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