Dopo l’incontro con Mario Draghi si pensava che Giuseppe Conte avesse sotterrato l’ascia di guerra. E, invece, nelle successive dichiarazioni fatte di fronte ai suoi fedelissimi, il leader del M5Slascia chiaramente intendere che, se il governo non esaudirà le loro richieste, i pentastellati sono pronti a staccare la spina all’esecutivo. Anzi, secondo quanto riferisce lo stesso Conte, “la base è già con un piede fuori”. La data da segnare in rosso sul calendario è quella del 16 luglio, quando si dovrà votare la fiducia sul decreto Aiuti.
“Il Movimento oggi non ha fatto sceneggiate, questi punti condizionano il proseguimento della nostra azione. Non siamo dei pagliacci. – si sfoga Conte – Oggi dobbiamo avere delle ragioni per proseguire la nostra collaborazione. Vogliamo una risposta plausibile, concreta. La nostra base è già con un piede fuori, dobbiamo avere delle ragioni per restare. Non ci spaventano i sondaggi, siamo qui per sostenere le istanze dei cittadini, non perché ci interessano rendite di posizione”.
“Chi non ci conosce sta facendo calcoli sbagliati. – puntualizza Conte – Se Draghi valuta che il nostro apporto è determinante, che non si può proseguire senza, è una valutazione che non gli posso togliere, ma la nostra valutazione parte da altre premesse”. Parlando il recente vertice di Palazzo Chigi con il premier, il leader pentastellato dice: “Draghi? Ha ascoltato, non ha negato i problemi, ma non ha neppure contestato ciò che dicevo. Semplicemente non ha fatto domande. Da tempo dico che il problema è di dialettica politica, ma la mia voce è caduta nel deserto. Il Movimento non chiede nulla, né ce ne frega delle poltrone”.
“Sulle armi (all’Ucraina) dopo due giorni di trattative abbiamo ottenuto un riferimento a un ampio coinvolgimento delle Camere, un risultato modesto che però senza di noi non ci sarebbe stato. – si venta Giuseppe Conte – I diktat lasciano il tempo che trovano, per noi ci devono essere alcuni nostri temi come priorità nel programma di governo e una piena coesione delle forze in campo. Fare mucchio selvaggio per sconfiggere le destre, che pure ci sta a cuore, non è il nostro progetto politico”, conclude rivolto al Pd.
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