Il Consiglio nazionale del Movimento ha deciso di uscire dall’Aula del Senato, domani, durante il voto di fiducia al governo.
Adesso succedono due cose.
La prima: il governo avrà comunque la fiducia anche senza il voto dei 5 Stelle, e a meno di clamorose altre defezioni nella maggioranza, il governo avrà la maggioranza dei voti dell’Aula del Senato, e dunque avrà la fiducia. Al Senato la maggioranza attuale è di 276 voti. In caso di addio di Conte la soglia calerebbe a 214: comunque ben al di sopra dei 161 voti necessari.
La seconda: il governo si avvicina alla crisi, una crisi squisitamente politica. Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha precisato che «questo governo non esiste senza il Movimento 5 Stelle» e che «non esiste un governo Draghi altro da questo». In sostanza, per Draghi non ci sono margini per un governo da lui guidato che non contempli, in maggioranza, i 5 Stelle.
«Se i 5Stelle escono dall’Aula, la maggioranza non c’è più». A dirlo, dopo le indiscrezioni sulla linea scelta dal Movimento, sono fonti della Lega. «Basta con litigi, minacce e ritardi, parola agli italiani».
Intanto il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, sceglie le corde del sarcasmo per fotografare la situazione politica: “Con tutto quello che succede, stiamo dietro al sor Tentenna… Conte se ne vuole andare dal governo? Decida. Con le mani, ciao ciao…”.
“Credo sia evidente che questo è l’ultimo governo della legislatura. Bisogna dare il massimo perché dia i risultati migliori”, ha detto il segretario del Pd, Enrico Letta, arrivando alla Festa regionale dell’Unità di Melzo. Una conferma della linea dem: si va alle urne in caso di crisi.
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