Mattia Santori fa outing e ammette di coltivare cannabis in casa. Una autodenuncia che teoricamente potrebbe costargli anche una condanna penale fino a sei anni di reclusione. Ma uno dei leader delle Sardine, oggi in consiglio comunale a Bologna nelle file del Pd, decide comunque di rischiare in nome della legalizzazione della marijuana. Naturalmente la sua presa di posizione provoca la dura reazione del leader della Lega Matteo Salvini. Ma a stupire ed indignare Santori sono gli attacchi subiti dal suo stesso partito. Lui replica con un post di fuoco su Facebook.
“Avrei voluto rispondere agli attacchi ignobili della destra, agli esposti di Fdi, alle querele di Salvini. – si sfoga Santori su Facebook – E invece mi trovo a rispondere alle ramanzine della segreteria provinciale del Pd, che con un comunicato ad orologeria firmato da Federica Mazzoni mi ricorda che starei ‘minando la credibilità delle istituzioni’. Ci sono temi su cui il Pd è pronto a battersi e altri, molti purtroppo, su cui il progressismo della base viene annacquato dall’equilibrismo della dirigenza. La verità è che fino a prova contraria io ad oggi ho la fedina penale pulita, mentre voi nei vostri comunicati vi guardate bene dall’entrare nel merito della questione che ho sollevato con la mia autodenuncia” sulla cannabis.
“La verità è che se davvero sosteneste il ddl Magi oggi difendereste chi viene processato per autocoltivazione (di cannabis) ad uso personale. – alza i toni Santori – Ma la coerenza politica non sapete neanche dove stia di casa. La verità è che tirando le orecchie a me state calpestando la dignità di una comunità politica vastissima che guarda caso oggi si rivolge ad altri partiti (o a nessun partito). La verità è che le vostre posizioni non sono poi così dissimili da quelle della Lega, e mi viene da pensare che forse non solo a destra tifano per un mio arresto”, questa la sua grave accusa al Pd.
“Cari dirigenti del Pd, forse non ve ne siete resi conto, ma il Paese che tanto amate è il fanalino di coda in Europa sui diritti civili. – prosegue la Sardina – E questo succede perché oltre a non avere una maggioranza in Parlamento abbiamo poca fame di politica fuori dal Parlamento, nelle istituzioni e per le strade. Cara Mazzoni, domani sarò davanti al Parlamento a raccontare le storie di ingiustizie dell’attuale sistema repressivo insieme a Magi, Cappato, Soldo, Orfini e altri esponenti del tuo partito. Ci sarò come cittadino, perché mi fa ribrezzo sapere che ad oggi la mia vita viene regolamentata da una legge di 30 anni fa, che non tutela nessuno se non la criminalità organizzata. Qualcosa mi dice che tu non ci sarai, come non c’eri nelle altre occasioni. Qualcosa mi dice che non ci sarà neanche Letta, che pure è stato eletto deputato ed è coinvolto in prima persona. Ma la speranza è l’ultima a morire, specialmente per chi come si batte per credere in un Pd migliore”, conclude Santori.
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