Mario Draghi ha rassegnato le sue dimissioni dalla guida del governo nelle mani del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. La decisione del premier è stata immediata, non appena il M5S ha deciso di non votare la fiducia sul decreto Aiuti. Senza unità nazionale non c’è un governo Draghi, e senza Movimento 5 Stelle non ci sarà un Draghi bis, ha sottolineato il premier. Ma, dopo il rifiuto delle sue dimissioni da parte di Mattarella, una fiammella di speranza resta ancora accesa. Anche perché, senza di lui a Palazzo Chigi, l’Italia rischia di pagare un conto economico salatissimo.
Infatti, non appena si è diffusa la notizia delle dimissioni di Mario Draghi, i mercati finanziari hanno cominciato ad innervosirsi. Lo spread rispetto ai Bund tedeschi è immediatamente schizzato verso l’alto. Anche il rendimento dei Btp decennali si è attestato al 3,34%. Per non parlare della Borsa di Milano che ha bruciato in poche ore 17 miliardi di euro, facendo segnare il peggior risultato in Europa.
Insomma, secondo quanto spiegano gli analisti, l’addio di Draghi a Palazzo Chigi, anche se non è ancora definitivo fino a mercoledì 20 luglio, quando il premier uscente si presenterà nuovamente di fronte al Parlamento, sta già provocando una piccola tempesta finanziaria sui mercati, di cui le banche pagheranno le maggiori conseguenze.
In Italia, poi, adesso sono a rischio sia il decreto che avrebbe dovuto portare al taglio del cuneo fiscale, lasciando 100-150 euro in più nelle buste paga degli italiani. Sia gli aiuti per pagare bollette energetiche e benzina, che diventano ogni giorno sempre più care. Senza Mario Draghi non ci sarebbe nemmeno l’annunciato taglio dell’Iva. E poi l’inflazione continua a galoppare, raggiungendo livelli mai visti da quasi mezzo secolo. Inflazione alta che ha come prima conseguenza quella di far aumentare le rate dei mutui.
Potrebbe interessarti anche: Crisi di governo, Conte avverte Draghi: “Ora il boccino ce lo abbiamo noi”