Dante Belisari è il figlio 12 di Elio, e ieri sera dal parco del “Concertozzo” voluto dal Trio Medusa ha lanciato un appello: “Godetevi lo spettacolo, ma per favore rispettate le persone autistiche”. L’entusiasmo del ragazzo ha trascinato il pubblico di Bergamo: “Sono autistico e ne vado fiero!” ha urlato il dodicenne prima di prendersi l’ovazione dei fan di Elio e le Storie Tese e le lacrime di suo padre.
Gli Elio e le Storie Tese hanno dato vita ieri a una storica reunion dopo lo scioglimento per rispondere all’appello #insiemeperlamusica promosso dal Trio Medusa per Radio Deejay, in collaborazione con il Cesvi. È nato così il “Concertozzo contro la sfiga” per festeggiare il ritorno dei concerti live con un ritorno, altrettanto speciale, della band guidata da Elio Belisari.
Il concerto ha registrato il tutto esaurito e ha presentato un momento molto emozionante, introdotto proprio da Elio, che ha invitato sul palco Nico Acampora, fondatore di PizzAut, pizzeria del Milanese gestita completamente da persone autistiche, vero laboratorio di inclusione sociale. Con il suo riconoscibilissimo grembiule rosso, Acampora ha ricordato l’ingiustizia di un mondo del lavoro che taglia fuori migliaia di autistici, che anzi “proprio con il lavoro hanno modo di recuperare la propria dignità”.
E poi è arrivato, lui, Dante, con grandissima allegria, che ha tenuto il palco da degno erede del padre: “Il mio nome è Dante, il cognome è Belisari ma vabbè, a nessuno interessa, e sì, sono autistico e ne vado fiero. Godetevi lo spettacolo, vi lascio in pace. Ma per favore: rispettate tutte le persone autistiche”. Ha poi concluso aizzando il pubblico e introducendo uno dei più grandi successi della band del papà: “Perché la terra dei cachi è la terra dei cachi!”.