La lettera arrivata da Gazprom gela in tutti i sensi l’Europa. Le “cause di forza maggiore” hanno portato il gigante del gas russo a interrompere parzialmente le forniture verso la Germania, invocando i cavilli del contratto che gli permettono di non incorrere nelle sanzioni dell’Occidente.
Le non meglio precisate “circostanze straordinarie al di fuori del nostro controllo” invocate da Gazprom sarebbero il risultato di un ordine diretto di Putin e non delle manutenzioni straordinarie del gasdotto, i cui relativi lavori dovevano concludersi entro il 21 luglio prossimo.
A nulla è valso l’impegno del Canada per lo sblocco dei lavori sul gasdotto Nord Stream 1. Il paese nordamericano si era impegnato ad aggiustare in tempi record la maxi-turbina danneggiata che impediva fisicamente al gas di arrivare a Berlino. Risolto il problema tecnico, però, è arrivato lo schiaffo del presidente russo.