Una manina russa nella crisi del governo Draghi? È questo il sospetto che sta facendo il giro degli addetti ai lavori dopo la caduta improvvisa e repentina del governo guidato da Mario Draghi. Certo, al momento prove in questo senso non ce ne sono. Ma se anche un magistrato come Carlo Nordio, notoriamente vicino alla destra di Fratelli d’Italia, si mette a puntare il dito contro la presunta “interferenza russa”, vuol dire che qualcosa non va. E, se si aggiunge l’attacco sotto la cintura dello stesso Nordio a Silvio Berlusconi e Matteo Salvini, i conti tornano.
L’ex magistrato è ospite della War Room di Enrico Cisnetto, visibile su Youtube. Carlo Nordio viene invitato a dire la sua sui sospetti, avanzati da più parti, che dietro la crisi che ha portato alla caduta del governo Draghi ci sia in realtà la manina dei russi che avrebbe mosso le sue pedine italiane. Su questa presunta “interferenza russa” Nordio ha una opinione esplosiva: “Non abbiamo prove, ma le coincidenze sono diventate indizi gravi, precisi e concordanti”.
Insomma, secondo Carlo Nordio, non è affatto escluso che siano stati gli agenti sotto copertura di Vladimir Putin a scatenare la crisi politica nel nostro Paese. Prove ovviamente non ce ne sono. Ma se anche un magistrato così vicino alla destra ha questo forte sospetto, significa che qualcosa di poco chiaro è accaduto nei Palazzi romani in queste ultime 48 ore.
Ma Carlo Nordio è scatenato contro i suoi presunti alleati e il suo sfogo non finisce qui. “Sono rimasto inorridito dalle parole di Berlusconi e Salvini che rappresentavano una sorta di endorsement a Putin. – spara a palle incatenate l’ex toga – L’aggressione russa all’Ucraina è folle, criminale e ingiustificata, e sarebbe inammissibile un governo che non sostenesse, in politica estera, la linea di Draghi, ovvero un sostegno all’Ucraina senza se e senza ma”, conclude.
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