Nessuna deroga al tetto dei due mandati nel M5S. Nemmeno per i big storici del Movimento come Roberto Fico, Paola Taverna, Vito Crimi, Riccardo Fraccaro e Alfonso Bonafede. Alla fine di un lungo tira e molla, Giuseppe Conte ha infatti ceduto alle richieste di Beppe Grillo. Il fondatore del Movimento si era sempre detto irremovibile su questo tema. Conte ha provato ad addolcirlo, tentando almeno di assicurare una candidatura ai fedelissimi. Ma non c’è stato nulla da fare. E allora i social si scatenano prendendo di mira soprattutto la Taverna, la pasionaria romana volto molto conosciuto sui media.
A salvare la poltrona di Paola Taverna non è servito nemmeno l’intervento a gamba tesa di Marco Travaglio che stamattina, sul Fatto Quotidiano, ha scritto che “il doppio mandato, se svolto con disciplina e onore, può portare anche al terzo (non di più). Parliamo di Bonafede, Fico, Fraccaro, Taverna, Dadone e pochi altri che non possono mancare accanto ai big al primo giro (tipo Patuanelli, Catalfo, Costa e Di Battista) e alle ex sindache Appendino e Raggi (che già hanno la deroga)”.
Parole che evidentemente non hanno toccato il cuore di Beppe Grillo, né tantomeno quello dei leoni da tastiera che sui social hanno dato sfogo a tutta la loro fantasia mandando in tendenza il nome della Taverna. “Partirono per sfonnare e furono sfonnati”, conia questo slogan qualcuno riprendendo le espressioni romanesche tipiche di Paola Taverna. “Grillo sfonna la Taverna. Ma de brutto”, chiarisce meglio il concetto un altro.
“A conferma che il presidente Conte non riesce a contare un caxxo nemmeno nel M5S, vince la linea Grillo: no al terzo mandato, Taverna Toninelli Fico e Crimi fuori”, se la prende con il capo politico un altro ancora. “Proposta ai 5 Stelle: reclutare uno stuolo di navigator con l’obiettivo di trovare un lavoro alla Taverna e a Toninelli. Se ci riescono sono dei fenomeni. E ci costruisci sopra la campagna elettorale”, ci mette il carico di ironia un burlone di passaggio”. Ma le reazioni di questo tono sono migliaia.