Carlo Calenda, leader di Azione, torna sulle vicende politiche che lo hanno visto protagonista con l’accordo elettorale insieme a Enrico Letta, leader del Pd. Lo fa con un post su Facebook, che intitola: “Nel come si vota, le ragioni dell’accordo”.
“Altre risposte a domande frequenti -esordisce – Questo sistema è per due terzi proporzionale e un terzo uninominale. Ciò significa che nel proporzionale ognuno vota il suo partito, punto e basta. Nel terzo uninominale occorre invece fare una coalizione perché passa solo un candidato”.
Prosegue Calenda: “Questa è la ragione della necessità dell’accordo. L’assenza di Azione in coalizione avrebbe determinato la vittoria di tutti gli uninominali da parte della destra. In questo caso al simbolo corrisponde un candidato unico della coalizione, che nel 70% dei casi sarà PD e nel 30% nostro”.
“Per questo abbiamo insistito che i candidati negli uninominali non siano personalità divisive e invotabili per noi-spiega Calenda – No ex 5S e no Fratoianni e co.”.
“In questo modo – conclude – gli elettori di Azione potranno votare il simbolo, senza avere sorprese. Ora, questo sistema elettorale – purtroppo approvato da noi come dice il nome – è abbastanza immondo, perché costringe ad alleanze larghissime. Ci fosse stato un bel proporzionale con sbarramento saremmo andati da soli, anche se avesse previsto coalizioni. Ma tant’è”.