Emergono i primi dettagli dall’autopsia effettuata sul corpo di Alika Ogorchukwu che fanno avvicinare molto il caso del 39enne nigeriano a quello di George Floyd negli Usa, che diede il via al movimento Black Lives Matter.
Aggredito mentre mendicava con le sue stampelle su corso Umberto I, via dello shopping di Civitanova Marche (Macerata), l’uomo sarebbe morto per lo schiacciamento indotto dalla presenza su di lui del corpo ostile dell’aggressore, il 32enne Filippo Ferlazzo, che ne avrebbe indotto il soffocamento dopo averlo colpito con la stampella con la quale il nigeriano mendicava in strada.
C’è, però, un grosso interrogativo che potrebbe essere determinante nell’esito delle indagini: dal momento dell’aggressione a quello della morte di Alika sono passati 49 minuti, parte dei quali il suo aggressore li ha impiegati per tentare di scappare. O almeno così risulterebbe nelle fasi preliminari dell’inchiesta.
Alika lascia una bambina di 8 anni e una moglie. In suo onore, nonostante l’apparente indifferenza dei passanti nel momento in cui è avvenuta l’aggressione, il Comune farà rispettare oggi un minuto di silenzio. Si è attivata una rete di solidarietà per raccogliere donazioni per la moglie.