“Senza la palla al piede dell’intesa a sinistra queste elezioni non le vince nessuno. E a Palazzo Chigi ci torna Draghi se lo vorrà”. Le dichiarazioni di Carlo Calenda, leader di Azione, subito dopo aver stracciato il suo accordo con il Pd.
Le motivazioni starebbero in un sondaggio commissionato subito dopo aver preso atto dell’alleanza tra il Pd e Sinistra Italiana. “Con +Europa e senza il Pd alleato a sinistra, avremmo il 10%, con prospettive di crescita fino al 15% se anche Italia Viva fosse con noi”.
Un’alleanza più plausibile, secondo l’ex ministro per lo Sviluppo, perché la scelta di Letta di accordarsi anche con Europa Verde e Sinistra Italiana, “sarebbe risultata incomprensibile per il mio elettorato. Come mandare avanti l’Agenda Draghi se Fratoianni dice no alla Nato e ha votato 57 volte contro il governo uscente?”.
Un’alleanza con Renzi, oltre a sancire una vicinanza lunga decenni, avrebbe diversi vantaggi. Quello dei numeri, come detto; quello di “erodere voti a Forza Italia e quindi indebolire davvero le destre” e, non ultimo, la possibilità di superare la raccolta firme. Ne servirebbero, infatti, 36mila con questa legge elettorale, perché il suo non è un gruppo parlamentare. Italia Viva, che ha il vantaggio di non dover raccogliere firme, potrebbe ospitare il logo di Azione o il nome di Calenda e aggirare l’ostacolo.