“Uccise come mosche. Abbiamo subito dato l’allarme ed è intervenuto il veterinario aziendale, poi il veterinario dell’Asl, insieme con i carabinieri forestali di Bra. Abbiamo cercato di salvare gli altri capi”. È incredulo e disperato Giacomino Olivero, 58 anni, storico allevatore di bovini della razza Piemontese e titolare di un’azienda agricola a Sommariva del Bosco (Cuneo).
Cinquanta vacche sono morte una dopo l’altra per un cereale seminato e ruminato dagli animali, ma non adatto al pascolo. La sua mandria era composta da 160 capi, almeno fino a domenica mattina, quando un terzo delle mucche ha cominciato a tremare, cadere per terra e soffocare fino alla morte. Una scena terrificante, che si è consumata in pochi minuti.
I veterinari sono concordi nell’aver individuato la causa dell’intossicazione fatale in una specifica varietà di sorgo, velenosa se ruminata nel momento sbagliato, magari troppo giovane, quando sviluppa ancora tossine mortali. In questa occasione, però, le varietà erano miste e non immediatamente riconoscibili dagli allevatori.