La copia della campagna di Le Pen spiccicata, il gemellaggio di Fratelli d’Italia con il partito spagnolo di estrema destra, Vox, e la fratellanza con Viktor Orban, premier ungherese e leader del patto di Visegrad, la vicinanza a Vladimir Putin sono al centro dell’articolo di Annalisa Cuzzocrea per La Stampa.
Parte dalle dichiarazioni di Giorgia Meloni: “La destra italiana ha consegnato il fascismo alla storia ormai da decenni, condannando senza ambiguità la privazione della democrazia e le infami leggi anti-ebraiche”. Cose che si dovrebbero bollare come “revisionismo”.
Ma quello che sembra sfuggire a chi insiste con l’argomentazione del fascismo e che le destre europee, almeno quelle che hanno intenzione di governare, si sono riorganizzate da tempo intorno a parole d’ordine differenti. Dio, patria e famiglia sono lo specchietto per le allodole, secondo Cuzzocrea, dei nuovi alfieri delle democrazie illiberali, la cui presa sulla popolazione avviene rimestando nel torbido dei rapporti sociali, dell’ordine, di una visione securitaria della società che prenderà i suoi “alimenti” monetari ora dal fondo europeo per la resilienza, quel Pnrr che Fratelli d’Italia ha tanto osteggiato, ora dagli accordi sottobanco con gli “antipatici” d’Europa.