Andi Nganso è un medico italiano di colore che lavora al pronto soccorso di Lignano, in Veneto. Poche ore fa ha diffuso un audio e un post sulla vicenda di razzismo che ha dovuto subire sul lavoro due giorni fa.
“Nella notte del 17 agosto scorso, mentre ero di turno al Punto di Primo Intervento di Lignano, ho subito la violenza verbale razzista più feroce della mia vita e ho deciso, di concerto con il mio legale, di sporgere denuncia. Voglio poter condividere che la necessità di farlo non è legata al desiderio di una giustizia unicamente personale, ma è l’esigenza di manifestare un atto di resistenza ad un odio e ad un razzismo che non solo esistono in questo Paese, ma che si fanno forti quando la prossimità di un appuntamento elettorale suggerisce che certe posizioni saranno tutelate”.
Che cosa è successo: “Intorno alle 4 di notte entrava al presidio un’ambulanza con un paziente 60enne trevigiano con presunte lesioni multiple, conseguenti ad una lite avvenuta poco prima in centro città. Dopo aver ricevuto le consegne dall’infermiera che lo aveva soccorso e che già lamentava di aggressioni verbali misogine nei suoi confronti, ho provato ad entrare in comunicazione col paziente e da lì una brutale e violenta valanga di insulti e minacce razziste di ogni tipo. Considerando la gravità di questa violenza ho ritenuto opportuno chiamare da subito le forze dell’ordine che sono intervenuto in tempi brevi”.
“Il mio aggressore ha rifiutato le cure e ha spesso citato il presidente Luca Zaia suggerendo che il presidente della sua regione, il Veneto, mi avrebbe ‘eliminato’. Le istituzioni non possono permettere che il loro linguaggio possa rassicurare la violenza del pensiero razzista e fascista”.
Lo stesso Luca Zaia è poi intervenuto ringraziando il medico e assicurando che fosse fatta piena chiarezza sull’accaduto.