“L’estate è libertà, respira questa libertà”, scriveva nel suo ultimo post su Facebook Alessandra Matteuzzi, 56 anni, prima di essere massacrata sotto casa in un quartiere periferico di Bologna dal suo ex.
“Lui era già sotto il portone quando lei è arrivata con la macchina. Si allontanava e lui le si avvicinava, finché non l’ha presa e buttata per terra sotto il portone e dopo l’ha colpita con il martello”, ha dichiarato la vicina di condominio che ha avvisato i carabinieri.
Quando i militari sono arrivati, il presunto assassino era ancora sul luogo del delitto: Giovanni Padovani, 27 anni, originario di Senigallia (Ancona) e calciatore militante in squadre di Serie C e D. Aveva sviluppato una vera ossessione per lei, al punto da esseri preso una denuncia per stalking e non poteva avvicinarla.
Ma ieri era nell’androne del condominio bolognese di Alessandra. Racconta la sorella della vittima, Stefania: “Era al telefono con me, l’ho sentita urlare, chiedergli di non farlo, finché non l’ha finita. Abito a trenta chilometri, non ce l’avrei mai fatta. È stato terribile” e poi aggiunge: “Si conoscevano da un anno, ma lui giocava in Sicilia e si vedevano poco”, ma tanto è bastato ad Ale per capire che doveva allontanarsi perché il ragazzo “aveva sviluppato un’ossessione per lei” e non ha mai digerito la denuncia, fino alla tragedia.