Prima puntata stagionale di Dimartedì e primi scontri nello studio di La7 durante il talk show condotto come sempre da Giovanni Floris. Protagonisti della diatriba sono l’ex segretario del Pd Pier Luigi Bersani e la fedelissima berlusconiana Licia Ronzulli. Dopo aver ascoltato le parole della parlamentare di Forza Italia Bersani perde però la pazienza.
Licia Ronzulli difende con decisione la coalizione di centrodestra di cui fa parte. “Mi dispiace ma vorrei fare una domanda. – interviene a quel punto uno spazientito Bersani – Ma come mai, se Berlusconi è stato capo del centrodestra per vent’anni, ci troviamo tanti pochi liberali e tanti conservatori e demagoghi? Io ho la mia risposta: perché non è di centro neanche lui. Perché lei deve dirmi qual è una riforma liberale che ha fatto Berlusconi. È anti tasse, è anti magistratura. Promette un milione di alberi, di posti di lavoro e di cose. È stato il volto affascinante di una cosa che non è liberale. Punto”.
“A parte che di riforme liberali di Berlusconi potrei citarne tantissime. Ne cito una per tutte: la riforma del lavoro di Marco Biagi. Ma potrei andare avanti per ore”, questa la replica secca della Ronzulli. “Ma una riforma liberale me la dite? – insiste però Bersani – Ne ha fatte altre quattro di riforme dopo quella di Biagi che non era male. Ma le riforme sono quelle cose che rimangono 30 anni. Io che sono un comunista ne ho fatte un paio. E le ho ftte perché, se non le faccio io che sono di sinistra, in Italia di liberali non ce ne sono”.
“Non approfitti della mia umiltà, io sono arrivato primo. Mi è mancato qualche voto al Senato nel 2013, ma con i miei voti il centrosinistra ha potuto governare per cinque anni”, risponde poi l’ex segretario Pd alle contestazioni del giornalista Alessandro Giuli. “Da solo? C’eravamo noi!”, lo provoca però Licia Ronzulli. “Con Berlusconi? No, con Alfano”, si schermisce allora Bersani. Poi la discussione prosegue.
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