Non mancava niente in questa campagna elettorale tranne l’evocazione della guerra civile. Ci pensa invece Giuseppe Conte ad alzare la posta. Intervistato da Rainews24, il leader del M5S difende a denti stretti il reddito di cittadinanza, misura bandiera del Movimento di Beppe Grillo. Il suo è un avvertimento più che deciso a chi, come il partito di Giorgia Meloni, vorrebbe modificare o eliminare del tutto quella riforma.
“Meloni togliendo il reddito di cittadinanza vuole la guerra civile? – si chiede polemicamente Conte ospite di Rainews24 – Lei guadagna 500 euro al giorno da più di vent’anni e vuole togliere 500 euro al mese alle persone in difficoltà. Così si fa la guerra ai poveri”, rincara la dose il leader del Movimento 5 Stelle.
“Giuseppe Conte perde l’autocontrollo e addirittura evoca la guerra civile se dovesse venir meno il reddito di cittadinanza. – replica con una nota la deputata di Fdi Ylenja Lucaselli – Chiedere, come fa Fratelli d’Italia, politiche attive virtuose, che favoriscano l’inclusione all’occupazione e non l’attesa della mancetta di Stato non significa accanirsi sui più deboli. Piuttosto significa voler riconoscere ad ognuno, che sia in grado di poterlo svolgere, la dignità di un lavoro. Al contrario, soffiare sul disagio e sulla povertà per farne un gadget elettorale quello sì è un atteggiamento ignobile e inaccettabile”.
“Dopo settimane in cui Enrico Letta solleva a ripetizione un favolistico allarme per la democrazia nel nostro Paese in caso di vittoria del centrodestra, Giuseppe Conte si spinge addirittura oltre, evocando la guerra civile – attacca il sottosegretario alla Giustizia Francesco Paolo Sisto di Forza Italia – Le dichiarazioni di Conte sono di una gravità inaudita, frutto del noto analfabetismo democratico grillino e di una allarmante mancanza di contenuti che non siano quelli del più becero populismo”, conclude.
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