Altro che felice perché Giorgia Meloni potrebbe diventare il primo presidente del Consiglio italiano donna. Anzi, al contrario, secondo la parlamentare europea dei Verdi tedeschi, Alexandra Geese, se la leader di Fratelli d’Italia dovesse conquistare Palazzo Chigi, si impegnerebbe per rimandare le donne “dietro ai fornelli”. Una accusa pesante che la Geese lancia dalle colonne del quotidiano Repubblica al quale rilascia una lunga intervista.
“Io trovo incredibile questa lettura dei fatti”, così la parlamentare europea tedesca replica alla domanda se non sia una “vittoria delle donne” il fatto che Giorgia Meloni possa diventare premier. “Certo che ci vogliono delle donne in politica, nelle sedi decisionali, che fanno l’interesse di tutta la società e in particolare delle donne. – precisa Alexandra Geese – Ma Meloni è una donna che fa la leader di un partito politico che in realtà è contrario ai diritti delle donne, che vuole rimandarle a casa e dietro ai fornelli, che è ambiguo sull’aborto e attacca le persone Lgbt”.
“Questo è tutto fuorché autodeterminazione, e non serve, anzi danneggia la causa delle donne. – alza ancora i toni l’esponente dei Verdi tedeschi – Per esempio: se si parla di ‘devianze’ riferendosi ai comportamenti criminali è un conto. Ma il sospetto è che Meloni abbia usato quel termine per attaccare stili di vita e libertà personali. Anche delle donne”.
“Meloni parla di ‘ideologia di genere’. Ed è un termine che usano partiti e movimenti di destra che vogliono attaccare valori iscritti nella nostra Costituzione, che vogliono ridurre le libertà sessuali, le libertà nelle scelte di vita. – affonda ancora il colpo – Questo richiamo alla famiglia tradizionale è un attacco esplicito a qualsiasi famiglia alternativa e vuole opporre una forma di famiglia sopra le altre. Mi sembra una cosa estremamente preoccupante. E poi mi fa paura il discorso sull’immigrazione. Siamo un continente di migranti. L’immigrazione fa parte del nostro dna e cercare di escludere i migranti dalle nostre società le spacca ulteriormente. E poi fa molta paura la possibilità che Meloni crei divisioni gravi in seno al Consiglio europeo”, conclude la Geese.
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