Gli effetti di medio periodo delle sanzioni occidentali, ma soprattutto il disastro ucraino, con la controffensiva degli aggrediti che punta a ristabilire i confini del 2014, stanno delegittimando lo zar Putin.
Secondo la CNN, sarebbero cinquanta ormai i deputati dei parlamenti locali che hanno firmato per le dimissioni di Putin, tutti concentrati nelle due metropoli di Mosca e San Pietroburgo.
Una mancanza di saldezza dovuta ai gravi insuccessi dell’esercito russo, che ha invaso l’Ucraina ormai ben sette mesi fa, con la prospettiva di una guerra lampo, e che rischia di perdere posizioni che si davano per acquisite dopo le annessioni degli scorsi anni.
Tra le motivazioni ci sarebbe anche il fatto che il presidente russo avrebbe come unico asso nella manica, al momento, il repentino reclutamento di altri diecimila soldati, giudicati del tutto insufficienti a riprendere in mano la situazione contro Kiev. Sempre che il tasto nucleare non alletti uno “zar” sempre più solo.