Dopo 35 anni di onorata carriera, Umberto Bossi rischia di essere escluso dal prossimo Parlamento. Secondo quanto si apprende, infatti, il fondatore della Lega non compare nella lista degli eletti nella quota proporzionale pubblicata sulla piattaforma Eligendo del ministero dell’Interno. Bossi era candidato capolista per la Camera nel collegio plurinominale di Varese-Busto Arsizio, considerato super blindato. Ma il deludente risultato della Lega, finita sotto al 10% delle preferenze, potrebbe chiudergli definitivamente la via per entrare in Parlamento. Non è però ancora detta l’ultima parola.
La circoscrizione dove è presente il nome di Umberto Bossi, la Lombardia 2, sarebbe inoltre l’unica in cui la Lega non sarebbe riuscita ad eleggere nemmeno un deputato. Altra tegola sul destino del senatur è il meccanismo della legge elettorale Rosatellum con cui i voti di una lista possono essere spostati da un collegio all’altro se in eccesso rispetto alla media nazionale.
Non tutto è perduto però per Umberto Bossi, considerato che la decisione finale sulla lista dei parlamentari arriverà con la proclamazione definitiva degli eletti. Altro filo di speranza per il fondatore del Carroccio è rappresentato dal fatto che tre deputati sono stati eletti in due circoscrizioni diverse. Si tratta di Antonio Angelucci, Vannia Gava e Silvana Comaroli che ora dovranno rinunciare ad una circoscrizione, lasciando così campo libero al secondo in lista. Per Bossi sarà decisiva la scelta della Comaroli.
Comunque sia, Umberto Bossi rischia davvero di uscire dal Parlamento dopo 35 anni consecutivi di mandato, di cui 26 trascorsi alla Camera e nove al Senato. Quasi certamente resterà fuori il tesoriere leghista Giulio Centemero, capolista nel plurinominale di Bergamo e Treviglio. Stesso destino per Alessandro Morelli che però partiva candidato in una posizione di lista molto bassa. Gira voce, infine, che l’ultima parola sul giallo che coinvolge Bossi potrebbe metterla il segretario Matteo Salvini.
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