Durante l’ultima puntata di Otto e mezzo, la conduttrice Lilli Gruber domanda al suo ospite Beppe Severgnini un parere sulle elezioni politiche che hanno incoronato Giorgia Meloni. Il giornalista del Corriere della Sera naturalmente non risparmia critiche pesanti alla leader di Fratelli d’Italia. Ma la sua invettiva è concentrata soprattutto contro il M5S di Giuseppe Conte con cui il Pd a suo parere non deve assolutamente allearsi.
“La carta a favore di Meloni è quella che io chiamo ‘effetto paq’ cioè ‘proviamo anche questi’. – così Severgnini giudica la vittoria di Giorgia Meloni – Negli ultimi 14 anni in Italia ci siamo invaghiti di una serie di leader dando loro grandi maggioranze. Ci sono stati Berlusconi, Bersani, Renzi, Grillo, Salvini. E poi Mario Monti e Mario Draghi pur non eletti. Adesso è arrivata Meloni che non era mai stata provata perché sempre all’opposizione”.
“Sei italiani su sette non hanno votato FdI. Meloni ha stravinto ma si deve ricordare che su sette voti ne ha preso uno, il che vuol dire cautela. Per intenderci: niente orbanate”, questo l’avvertimento del giornalista alla leader di FdI. “Molte cose mi convincono stasera. – prosegue poi nella sua analisi Severgnini – Anche il fatto che è inutile stare qui a ragionare sul nome del leader. A parte il fatto che Enrico Letta, bisogna dargli atto, ha perso 800mila voti e si è dimesso. L’unico, perché tutti gli altri sembra che abbiano vinto”.
Il Movimento 5 Stelle ha perso oltre sei milioni e 300mila voti e Giuseppe Conte parla come se fosse Giuseppe Garibaldi. – affonda poi il colpo contro Conte – Tornando al Pd, bisogna riconoscere che sulla guerra in Ucraina sono stati chiari. Ma in molte altre questioni, a cominciare dall’immigrazione, sono molto meno chiari. E lì bisogna dire cosa si pensa davvero. Secondo me quelli del Pd come personale sono i più forti in Italia. Non si possono alleare adesso con il M5S, devono portargli via i voti come si fa in politica. Sono assolutamente concorrenti. In campagna elettorale ho sentito dire a Conte cose incredibili su tutto. Alla sua quinta reincarnazione ha detto cose inaudite. Con questo partito è impensabile che si allei il Pd che vuole essere un partito moderno che parla all’Italia che è in difficoltà. Ma finché non ci riesce non va da nessuna parte”, conclude Severgnini.
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