Colpaccio di Bruno Vespa che, nella serata di giovedì 6 ottobre, ospita nello studio di Porta a Porta l’ambasciatore russo in Italia Sergey Razov. Come era facile attendersi, il diplomatico di Mosca difende a spada tratta le ragioni che hanno indotto il suo presidente Vladimir Putin a lanciare “l’operazione speciale” in Ucraina. Ma, di fronte alle parole di Razov, Vespa ad un certo punto non si contiene più e sbotta.
Secondo Razov quelle diffuse dai media italiani sull’operazione speciale russa in Ucraina sarebbero solo “fake news” che per leggerle “bisognerebbe essere costretti da un tribunale”. Il diplomatico spiega che la Russia “non ha annesso nessun territorio ucraino” e che sono “la Ue e l’Italia a non volere più il nostro gas”. Comunque sia, Razov specifica che l’Italia è il Paese “in cui vivo da nove anni e che amo moltissimo”.
“Il ministro Lavrov ha detto che la Russia non parteciperà a un’escalation della retorica nucleare. Sono solo balle?”, gli domanda ad un certo punto a bruciapelo Bruno Vespa. “Non so di quali minacce nucleari russe si parli. – questa la replica di Razov – Non abbiamo intenzione di partecipare a questa escalation. Putin ha detto che difenderemo il nostro territorio con tutti i mezzi e le forze a disposizione, e ha ricordato che abbiamo vari tipi di armamenti. Tutto il resto sono speculazioni dei media, parole all’aria”.
“Quando è iniziata l’operazione speciale, Putin ha spiegato i motivi di una decisione difficile. La geopolitica è la scelta del male minore. – prosegue ancora l’ambasciatore russo – Putin ha detto che siamo a favore del cessate il fuoco e di sederci a un tavolo. Ma il presidente Zelensky dice che l’Ucraina non negozierà. Bisogna aspettare che cambi idee, o che l’Ucraina cambi presidente”. Accuse al leader ucraino che fanno saltare sulla sedia Bruno Vespa. “Avete provato a farlo sparandogli”, lo inchioda il conduttore di Porta a Porta.
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