Plusvalenze fittizie e manovre con gli stipendi dei giocatori. Sono queste le maniere fraudolente con le quali la Juventus guidata da Andrea Agnelli avrebbe truccato i suoi bilanci.
L’indagine della Procura di Torino riguardano tre esercizi dal 2018 al 2021 ed è durata un anno intero, arrivando all’estensione degli indagati e delle ipotesi di reato contestate, fino alla notifica recapitata ieri sera alla società bianconera.
Ammonterebbero a 155 milioni le plusvalenze fittizie realizzate nel triennio in esame e le indagini coinvolgono anche il nuovo amministratore delegato della società, Maurizio Arrivabene e i membri del consiglio d’amministrazione.
A loro si aggiungono i primi indagato: il presidente Andrea Agnelli e il vicepresidente Pavel Nedved, oltre all’ex direttore sportivo Fabio Paratici, all’avvocato Cesare Gabasio, agli ex dirigenti Marco Re, Stefano Bertola e Stefano Cerrato.
Il giudice per le indagini preliminari, però, ha rigettato la richiesta della procura di mettere agli arresti domiciliari Andrea Agnelli, non ritenendo che sussistessero le esigenze cautelari. A quel punto la procura è ricorsa al Tribunale del Riesame, ritenendo che invece Agnelli potesse ancora influire sulle prove e sulle indagini.
A breve sapremo chi la spunta.