Giorgia Meloni lo ha scandito chiaramente nell’aula del Senato: il governo di centrodestra da lei guidato ha intenzione di mettere mano al più presto al tetto al contante. L’intenzione della Meloni, su proposta della Lega di Matteo Salvini, è quella di innalzare il tetto al contante dagli attuali 3mila euro fino a 10mila. Una proposta che saltare sulla sedia Lucio Caracciolo. Il direttore di Limes, ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo, punta il dito contro l’esecutivo e si scontra anche con Italo Bocchino.
“L’aumento del tetto al contante a 10mila euro avvantaggerebbe i più poveri? – si chiede polemicamente Lucio Caracciolo durante Otto e mezzo – Innanzitutto, se hai 10mila euro in contanti, non sei povero. In secondo luogo, nell’era della moneta elettronica, un provvedimento del genere ci porterebbe indietro di diversi anni e saremmo un po’ fuori dal contesto internazionale”, avverte lo storico.
Nel dibattito sul tetto al contante si inserisce anche l’altro ospite di Lilli Gruber, Italo Bocchino. “La proposta Meloni non è per i ricchi, vuole la tassa incrementale”, dichiara il giornalista del Secolo d’Italia, provocando però l’immediata e stizzita reazione del suo interlocutore.
“Io ho l’impressione che questo sia un modo per buttarla un po’ in caciara. – sbotta infatti Lucio Caracciolo – Stiamo per entrare in recessione, perché l’anno prossimo, a quanto pare, si va sotto lo zero, l’inflazione va sulle due cifre e chissà poi come andrà a finire. Insomma, quando ci sono dei problemi così fondamentali per un Paese che ha quasi 3mila miliardi di debito, il fatto che un governo si impegni a favore o contro il tetto a 10mila euro in contanti significa parlar d’altro”, conclude il direttore di Limes.
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