La città dell’amore, quella di Giuletta e Romeo. Scelta per radunare quella destra che si batte in difesa della famiglia tradizionale, mettendo nel mirino le relazioni omosessuali, l’aborto, cercando soluzioni al crollo demografico. Tra il 29 e il 31 marzo andrà infatti in scena nel palazzo della Gran Guardia, offerto dal sindaco di centrodestra Federico Sboarina, il Congresso Mondiale delle Famiglie. A raccontare chi saranno i protagonisti dell’incontro è la Repubblica.
In un contesto che sarà reso molto più teso dalle manifestazioni di movimenti femministi e in difesa dei diritti civili, che contesteranno l’evento, i riflettori di Repubblica sono puntati sui partecipanti, compresa “una folta rappresentanza di Russia, repubbliche ex sovietiche e Paesi africani dove divorzio, aborto e omosessualità sono reati”. Attivisti nigeriani anti-gay, parlamentari ugandesi che sostengono la necessità della pena di morte per il reato di “omosessualità aggravata”.“A coordinare i lavori, accanto agli ultracattolici italiani e al salviniano russo Alexey Komow, sarà l’ americano Brian Brown, vicino all’ ideologo dell’ estrema destra Usa Steve Bannon, ex consigliere di Donald Trump. Università, organizzazioni internazionali, partiti di centrosinistra e studenti denunciano invece le ambigue connessioni finanziarie che in Europa ormai collegano l’estrema destra, il radicalismo cristiano, il sovranismo anti-Ue e i circoli politici russi più vicini al presidente Putin”.
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