Vladislav Maistrouk è diventato protagonista dei talk show italiani da quando è scoppiata la guerra in Ucraina. Il giornalista di Kiev è ospite praticamente ogni giorno delle nostre tv. Forse perché la polemica quando c’è lui è praticamente assicurata. Stavolta Maistrouk, ospite di Myrta Merlino a L’aria che tira, se la deve vedere con Giorgio Cremaschi. Il sindacalista di sinistra lancia gravissime accuse nei suoi confronti.
“Vedo che molti pacifisti italiani, o perlomeno quelli che si chiamano pacifisti, vorrebbero scordarsi dell’Ucraina e non saperne niente come non ne sapevano niente prima e non ne sanno niente neanche adesso. – attacca subito Maistrouk – A parte questo, la reazione e la prontezza di Putin per un qualsiasi dialogo è stata formulata dalla reazione all’eccidio di Bucha (sic). Che cosa dicono? Che è tutto un fake. Loro non sono pronti ancora a trattare. La Russia sarà pronta a trattare seriamente soltanto in due casi. O in caso di una conquista bellica, non di tutta l’Ucraina perché è impossibile, ma perlomeno prendersi la parte orientale e quella Sud, già conquistata. E anche questo è molto dubbio. Oppure perdere la guerra”, esclama speranzoso il giornalista ucraino.
“Secondo me tutto il mondo adesso, anche dopo l’ennesimo episodio, quello di Kramatorsk, pensa che abbiamo a che fare non con uno Stato aggressore, ma con uno Stato terrorista. – questa la grave accusa di Maistrouk a Mosca – Che non ha niente da invidiare all’Isis. Perché si comportano in modo uguale. Anzi, almeno l’Isis diceva ‘questi sono i nostri nemici, andiamo lì e li sgozziamo’…”, ma in quel momento Cremaschi non si contiene più e sbotta. “Lei è completamente pazzo”, ripete quattro volte il sindacalista.
A quel punto parte la bagarre. Myrta Merlino prova a placare Cremaschi spiegandogli che quella di Maistrouk “è una opinione diversa dalla sua, espressa per altro da uno che sta a Kiev sotto i bombardamenti”. Ma i due litiganti non le danno retta e continuano a parlarsi sopra. “Lei ha minacciato di morte un giornalista di fronte a me, non so se lo rifà anche con me. Lei non è un giornalista ma un miliziano”, riparte Cremaschi facendo riferimento ad una recente puntata di Non è l’Arena dove Maistrouk ha minacciato parlando in russo il giornalista filo Putin Sergei Bobrovsky. “Io non ho minacciato di morte quel bastardo di propagandista”, si difende a modo suo l’ucraino. Ma il muro contro muro prosegue.
Potrebbe interessarti anche: Non è l’Arena, Maistrouk minaccia il giornalista russo: “Abbi paura, vi troveremo tutti”