Luigi Di Maio utilizza parole di una durezza inedita contro Vladimir Putin. Il ministro degli Esteri italiano è ospite di Giovanni Floris a Dimartedì. Incalzato dalle domande del conduttore sulla situazione in Ucraina e sulla reazione dei Paesi occidentali all’invasione russa, Di Maio arriva a paragonare Putin ad un animale. Anzi, secondo lui ci sarebbe addirittura un “abisso” tra lui e gli animali.
“Nei mesi precedenti all’attacco sferrato da Putin, tutti i principali leader dell’occidente hanno provato a mediare con lui. – spiega Di Maio – Ci siamo pure prestati a quell’immagine di quel bellissimo tavolo in cui c’erano metri e metri di distanza tra Putin e Macron o Scholz. Noi ci siamo prestati a tutto pur di farlo ragionare, ma lui aveva già organizzato l’invasione. Continuava a dire di volere la pace ma ammassava truppe in Bielorussia e ai confini dell’Ucraina. Quando è finita la tregua olimpica delle Olimpiadi invernali a Pechino ha invaso l’Ucraina”.
“Nonostante i nostri sforzi, Putin con una sua lucida follia ha deciso di entrare in Ucraina, un Paese che ha eletto democraticamente Zelensky con il 73% dei voti. – prosegue il ministro – È Putin che non può entrare lì dentro ed è antidemocratico. Io sono animalista e penso che tra Putin e qualsiasi animale ci sia un abisso e sicuramente quello atroce è lui. In questo momento sta pagando uno scotto enorme. Ci sono oligarchi che per esempio erano in vacanza in Europa e si sono visti i conti correnti bloccati e non possono più pagare nulla”.
“La Borsa di Mosca è chiusa da due giorni e il rublo si è deprezzato del 30%. Prima dell’invasione noi avevamo solo minacciato le sanzioni. E Putin contava sulla divisione dell’Ue, sul fatto che fossimo spaccati. E invece siamo tutti e 27 uniti, più i nostri alleati. – attacca ancora Di Maio – Le reazioni scomposte di Putin che stiamo vedendo ne segnalano il nervosismo. Dobbiamo continuare così e vedrete che la sua economia avrà enormi difficoltà e lui comincerà ad arretrare. Contemporaneamente però gli ucraini sono una resistenza europea, perché se Putin prende l’Ucraina, poi comincerà con un altro Paese. Noi questo non ce lo possiamo permettere. Lo dobbiamo fermare adesso”, conclude.
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