La vaccinazione contro il Covid potrebbe aver favorito l’insorgere dell’acufene? Una domanda che già in passato alcuni esperti si erano posti, invitando il mondo scientifico a ulteriori approfondimenti, e che è stata rilanciata in questi giorni dal sito inglese di Sky News e da NBC News. Come spiegato da Matteo Lorenzi sulle pagine della Verità, infatti, al momento non esisterebbero prove di una correlazione tra i due eventi, ma tra i ricercatori “stanno emergendo teorie su un possibile collegamento tra l’inoculazione e la comparsa della patologia”.
Cos’è l’acufene
L’acufene provoca la sensazione di un rumore nell’orecchio, un ronzio o un fischio a seconda dell’intensità, che proviene però dall’interno e non dall’esterno. Una patologia non mortale, ma ovviamente molto debilitante per chi ne soffre e che può provocare anche forti depressioni nei pazienti e problemi nel relazionarsi con gli altri.
A indagare in merito è stato Shaowen Bao, professore associato del dipartimento di fisiologia del College of Medicine dell’università dell’Arizona. Attraverso le testimonianze di alcuni gruppi Facebook, l’esperto si era imbattuto per la prima volta nelle ipotesi di possibile correlazione con il vaccino. Bao, che soffre da tempo di acufene, ha intervistato 398 persone su un totale di circa 4.000 appartenenti a un gruppo social, raccogliendo testimonianze anche drammatiche: “Un uomo ha detto di non riuscire a sentire la radio in macchina per via del rumore. I partecipanti hanno anche riportato sintomi come vertigini, dolore, ansia e depressione”.
Migliaia di segnalazioni di acufene post-vaccino
La teoria del professore è che l’infiammazione persistente possa essere talvolta originata dal vaccino. Secondo Bao, infatti, i farmaci anti-Covid starebbero interagendo con “situazioni di rischio preesistenti”, fattori che potrebbero essere attivati già alla prima inoculazione. Secondo NBC News, fino a oggi negli USA sarebbero state 16.183 le segnalazioni di acufene post-vaccino. Al momento però, secondo l’agenzia, “non è stato trovato alcun dato che suggerisca un collegamento tra le inoculazioni e la patologia”.
La questione resta dunque aperta, con il mondo scientifico che continua a monitorare e indagare su queste segnalazioni. Intanto, per chi soffre di acufene, la speranza è che si faccia luce al più presto su questo mistero, per poter affrontare e gestire al meglio una condizione che può risultare davvero debilitante.