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Addio ad Andrea Purgatori, giornalista e autore di ineguagliabile tenacia

Andrea Purgatori morto giornalista

Andrea Purgatori, il rinomato giornalista, autore e sceneggiatore italiano, è morto questa mattina a Roma in ospedale a seguito di una breve malattia fulminante. Classe 1953, Purgatori lascia un vuoto incolmabile nel panorama del giornalismo italiano. La notizia è stata comunicata all’ANSA dai suoi figli Edoardo, Ludovico, Victoria e dalla famiglia rappresentata dallo studio legale Cau. Sono stati loro a parlare di una breve e fulminante malattia. Ma è ancora giallo sulle cause della sua morte visto che non si conosce ancora la natura di questa patologia.
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Per anni, Purgatori ha rappresentato un pilastro del giornalismo del Corriere della Sera, dove ha scritto su un’ampia varietà di argomenti, tra cui terrorismo, intelligence e criminalità. Ricordato per la sua tenacia giornalistica, si dedicò in particolare alla strage di Ustica del 1980, eventi drammatici che hanno segnato la storia contemporanea italiana.

Morto il giornalista Andrea Purgatori

Andrea Purgatori non era solo un giornalista d’inchiesta, ma anche un brillante autore di reportage, che attraverso i suoi lavori riusciva a cogliere la complessità del mondo contemporaneo con una lucidità invidiabile. Ha condotto con successo il programma “Atlantide” su La7, dove con la sua sagacia e profondità ha conquistato l’affetto e l’ammirazione di un vasto pubblico.

Oltre alla sua prolifica carriera nel giornalismo, Andrea Purgatori era un docente di sceneggiatura stimato e apprezzato. La sua passione per la scrittura andava ben oltre i confini dell’inchiesta e del reportage, toccando anche il campo della narrativa. Tra i suoi ultimi lavori figura la partecipazione al documentario “Vatican Girl” sul caso di Emanuela Orlandi, dove ha saputo trasmettere ancora una volta la sua capacità di raccontare storie complesse con una maestria ineguagliabile.

La morte di Andrea Purgatori rappresenta una perdita enorme per il mondo del giornalismo e della scrittura. La sua assenza si farà sentire nei corridoi del Corriere della Sera, nei salotti delle case italiane che seguivano “Atlantide” e nelle aule in cui insegnava con passione la sua arte. Il ricordo di Purgatori rimarrà vivo nei suoi scritti, nei suoi insegnamenti e in tutte le persone che hanno avuto la fortuna di conoscerlo e lavorare con lui. A nome della comunità giornalistica, ci uniamo al dolore della sua famiglia per la perdita di questo grande professionista e uomo.
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