È morto a Roma, all’età di 87 anni, l’attore siciliano Lando Buzzanca. Era ricoverato presso il policlinico Gemelli da alcune settimane, dopo essere caduto da una carrozzina dalla RSA dov’è stato ospite per vari mesi.
Lando Buzzanca, all’anagrafe Gerlando Buzzanca, era nato a Palermo il 25 agosto 1935, da una famiglia di attori: attore era lo zio Gino e, in seguito, lo divenne anche il padre Empedocle che, in origine, era proiezionista.
Lo conferma all’Adnkronos il figlio Massimiliano, spiegando che l’87enne attore palermitano, che era ricoverato al Gemelli, “si è spento serenamente intorno alle 14. Ieri ero venuto a trovarlo – racconta Massimiliano Buzzanca – e credo mi abbia riconosciuto perché si voleva alzare. L’ho convinto a rimanere a letto. Certo, le sue condizioni non erano delle migliori, ma speravo che almeno questo Natale lo passasse con noi. Quando mi hanno avvisato per dirmi che era peggiorato, stavo uscendo da casa per andare a trovarlo, ma sono arrivato tardi”.
Nato a Palermo, Buzzanca esordisce nel 1961 in Divorzio all’italiana di Pietro Germi. Il successo arriva con Il merlo maschio del 1971, commedia sexy all’italiana diretta da pasquale Festa Campanile.
Fin da bambino, Nando rimane affascinato dal mondo del cinema e, all’età di 8 anni, dice al padre di voler fare l’attore. La risposta? Una sonora sberla. Per nulla demoralizzato, Lando, intorno ai 16-17 anni, va a Roma e frequenta l’Accademia d’arte drammatica Sharoff e, per pagarsi gli studi, si adatta a fare i lavori anche più umili. Sono anni difficile e l’aspirante attore siciliano decide persino di prostituirsi e soddisfare così i desideri delle quarantenni romane. “Una volta sono stato scelto da una signora strabica, ma con un corpo di una bellezza disarmante. Dopo aver fatto l’amore, quando cercavo il pretesto per intascare i soldi e andare via, mentre cercavo di uscire dalla stanza dell’hotel nel quale mi portò, tirò fuori una pistola. Mi sono detto: ‘Se vuoi fare l’attore, devi levarti da questo imbroglio’. Dopo essermi ulteriormente intrattenuto con lei, ho intascato le 300 lire e ho definitivamente archiviato quel genere di esperienze”.
Ha vestito i panni dell’italiano medio. È così che Lando Buzzanca ottenne la notorietà. E il successo di pubblico e quello commerciale negli anni Settanta lo consacrò come donnaiolo impenitente, attore simbolo della commedia sexy all’italiana, grazie anche a una ’bellezza maschia’ segnata dalla mascella prominente. Con film come “Il merlo maschio”, “Homo Eroticus”, “L’uccello migratore” e “All’onorevole piacciono le donne” Buzzanca ha saputo rappresentare quelle che erano le frustrazioni sessuali dell’uomo comune nei confronti del gentil sesso e del matrimonio.