La provincia di Belluno è in lutto per la scomparsa di Alexander Penciu, una figura di spicco sia nel mondo dello sport che in ambito sociale. L’illustre sportivo si è spento ieri mattina, poco prima di raggiungere l’età di 91 anni, che avrebbe compiuto il prossimo 1 novembre.
Nato nella capitale rumena, Bucarest, Penciu si è avvicinato al rugby in tenera età. La sua passione e abilità lo hanno portato a diventare uno dei migliori rugbisti rumeni. È indelebile nella memoria collettiva la vittoria della Romania contro la Francia il 5 giugno 1960, dove Penciu ha dato un contributo decisivo mettendo a segno 8 dei 11 punti della sua squadra, grazie a una trasformazione e due drop.
La sua carriera lo ha portato in Italia nel 1969, precisamente a Rovigo, dove si è distinto come “Miglior marcatore del torneo” per due campionati consecutivi. Non si è fermato qui. Penciu ha portato la sua esperienza di allenatore in Canada, Francia e, successivamente, di nuovo in Italia, stabilendosi a Belluno negli anni Ottanta. Ma il suo impegno non si è limitato al campo di rugby: a Belluno, sotto le maestose Dolomiti, ha dedicato il suo tempo all’insegnamento del nuoto, con una particolare attenzione alle persone con disabilità.
La commozione in seno alla società gialloblù è palpabile. “Alex ha dato inestimabili contributi come allenatore delle nostre giovanili. Il suo impegno costante ha plasmato generazioni di atleti”, sottolinea una nota del club. La società sportiva, profondamente toccata dalla sua scomparsa, esprime le sue condoglianze alla famiglia di Penciu, riassumendo il sentimento di un’intera comunità che oggi piange la perdita di un grande uomo.