Recentemente potreste aver sentito parlare dei chatbot (o bot, in versione abbreviata) come la prossima rivoluzione tecnologica in arrivo sul mercato. In realtà i bot esistono già da un pezzo (avete presente Siri e Cortana?), perché la tecnologia che li sorregge è quella dell’intelligenza artificiale, ma sembra che il loro utilizzo diventerà sempre più frequente all’interno di applicazioni che ormai tutti usiamo quotidianamente come Facebook Messenger, o come servizio aggiuntivo a siti web o e-commerce sui quali di solito cerchiamo informazioni o facciamo acquisti.
Che cosa sono i bot?
Un bot è un programma software che interagisce con utenti umani intrattenendo conversazioni e inviando messaggi in risposta alle richieste che gli poniamo. Si sviluppa come una chat (domanda – risposta) e ci consente di ottenere informazioni o usufruire di servizi come prenotare un volo aereo, comprare dei fiori, acquistare vestiti, sapere che tempo farà.
Lo scorso aprile Mark Zuckerberg ha presentato i nuovi chatbot per Facebook Messenger destando grande interesse nel mercato e tra gli addetti ai lavori, in particolare per i brand e le aziende produttrici di beni di consumo: i bot infatti renderanno possibile “dialogare” con le aziende facilmente chiedendo informazioni su beni o servizi, e saranno l’interfaccia primaria e di più facile accesso per tutte le dinamiche di advertising e customer care.
Che impatto avranno?
I bot saranno davvero in grado di soddisfare le nostre esigenze di consumatori hi-tech e molto esigenti? Il target primario saranno i Millennials, naturalmente predisposti ad interagire con la tecnologia ma poco disposti ad accontentarsi di un servizio non sempre soddisfacente: immaginiamo quindi che una diffusione massiva si avrà quando la tecnologia sarà molto matura.
L’impatto più forte sarà probabilmente sui mercati delle app e dell’advertising: nel primo caso perché tante funzionalità svolte da app dedicate saranno integrate all’interno di piattaforme di messaggistica proprio come Facebook Messenger, nel secondo caso perché l’advertising diventerà sempre più mirato e capillare, sempre più customizzato sui bisogni del cliente.