Tra i tanti temi scottanti che stanno tenendo impegnato il governo Meloni, ce n’è uno in particolare che sembra promettere fuoco e fiamme. Si tratta degli affitti brevi, tema sul quale è intervenuto nelle scorse ore anche Matteo Salvini sottolineando come “ognuno deve essere libero di decidere come mettere a reddito il proprio immobile”. Secondo gli addetti ai lavori, quello del leader della Lega è un messaggio diretto al ministro del Turismo Daniela Santanchè, il cui ministero sta lavorando su un provvedimento che mira a limitare fortemente la locazione di breve durata. I cosiddetti “affitti brevi“, appunto, che interessano migliaia di italiani. Ecco cosa prevede l’ultima bozza, che ha scatenato non poche polemiche anche a causa delle multe previste.
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Il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, ha definito il provvedimento del governo Meloni “un testo palesemente mirato a contrastare l’affitto delle case attraverso l’introduzione di una serie infinita di divieti, limitazioni, requisiti e obblighi. Alcuni dei quali di impossibile applicazione (oltre che di assai dubbia costituzionalità). La prima disposizione da segnalare è al comma 3 dell’articolo 2, ove si stabilisce che, ‘a pena di nullità’, e di una sanzione fino a 5.000 euro, il contratto di locazione per finalità turistiche non possa avere, nei centri storici delle maggiori città italiane, una durata inferiore a due notti consecutive”.
Affitti brevi: le multe previste dal governo Meloni
Se dovesse essere approvata, la nuova norma voluta dal governo Meloni sugli affitti brevi imporrebbe quindi il divieto di locare un appartamento per una sola notte, con conseguenze facili da immaginare, prosegue Testa: “Aumento del sommerso e crescita dei prezzi delle forme di ospitalità alternative, come gli alberghi”. Altra disposizione che sta facendo discutere è all’articolo 4, dove tra i requisiti “soggettivi del locatore per finalità turistiche” è previsto che non quest’ultimo non deve aver subito alcune misure di carattere penale.
Inoltre l’articolo 5 della nuova norma sugli affitti brevi “prevede che chiunque conceda in locazione un appartamento per finalità turistiche, quindi anche chi lo faccia per due settimane all’anno con la quadrifamiliare al mare, debba trasformare casa propria in una sorta di simil-hotel, inserendo dispositivi, attrezzature, avvisi e istruzioni tipici delle strutture alberghiere, e sottoponendosi a ingenti spese per corsi, controlli e burocrazia varia”. Infine, conclude Testa parlando delle multe previste, “per capire lo spirito del provvedimento, basta citarne una: fino a 8.000 euro per chi dimenticasse di chiedere il CIN, l’ennesimo codice introdotto dalla nuova normativa”.
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