L’occasione per un’Europa più unita e meno timida sul fronte della politica estera. Così Sergio Mattarella ha analizzato lo scenario che si è venuto a creare dopo la crisi in Afghanista, Paese tornato nelle mani dei talebani, in occasione del Forum Ambrosetti di Cernobbio: “La globalizzazione dei mercati deve avvenire contemporaneamente alla diffusione dei diritti, per il raggiungimento della piena dignità delle persone in ogni angolo del mondo. Di qui la necessità di una politica estera e di sicurezza comune”.
Secondo il presidente della Repubblica, la sicurezza comune è infatti proprio la materia in cui la Ue “si è mossa, sin qui, troppo timidamente e che rappresenta, al contrario, la naturale continuazione di quella sovranità condivisa destinata anche a garantire, ai cittadini europei, la prosecuzione di una esperienza di crescita e progresso che non ha eguali. L’Europa non può permettersi di essere assente da scenari ed eventi le cui conseguenze si ribaltano sui Paesi che la compongono e dalla definizione delle regole che presiedono alle relazioni internazionali”.
Durante la kermesse è intervenuto anche il commissario europeo Paolo Gentiloni: “Il disastroso epilogo in Afghanistan apre un’opportunità per l’Unione europea, per sviluppare una difesa comune. Il nuovo patto sulla stabilità fiscale dell’Unione Europea deve rispondere a due problemi. Evitare il calo degli investimenti privati e incoraggiare gli investimenti pubblici e modificare il tetto del debito fissato al 60% dal Trattato di Maastricht in modo più realistico”.
Il segretario di Più Europa e sottosegretario agli Esteri, Benedetto Della Vedova ha osservato che “il presidente Mattarella dice oggi con nettezza una verità che Più Europa considera una priorità politica: la difesa dei valori e degli interessi dei cittadini europei necessita un salto di qualità nella integrazione, con la definizione di una compiuta unione della politica estera e di sicurezza”.
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