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Agenda rossa di Borsellino, la svolta dopo 30 anni: “Era a casa di La Barbera”

Nei suoi ultimi giorni di vita Paolo Borsellino stava seguendo una pista. Una pista i cui dettagli fondamentali sarebbe stati contenuti nell’agenda rossa che il magistrato portava sempre con sé, non lasciava mai a nessuno e non perdeva mai. Come è risaputo, il giorno della strage di via D’Amelio la valigetta da lavoro di Paolo Borsellino fu portata via e, quando tornò alla famiglia, non c’era più la celebre agenda.

Ora, pare che sia emerso dove sarebbe potuta essere per tutti questi anni: a casa di Arnaldo La Barbera, ex capo della squadra mobile di Palermo e ritenuto responsabile dell’operazione di depistaggio delle indagini su via D’Amelio.

Perquisita casa di La Barbera, all’epoca ignorò le richieste della famiglia

Gli uomini del Ros hanno messo sottosopra la casa di La Barbera, dove ancora abita la moglie, e di una delle due figlie: purtroppo l’agenda non è stata trovata, ma sono stati raccolti moltissimi documenti.  E, se da una parte, il puzzle si compone di un nuovo pezzo grazie alla rivelazione di un amico di famiglia, dall’altra il triste sconforto di non avere ancora risposte. Torna alla memoria la rabbia della famiglia Borsellino che, all’epoca dei fatti, cercò proprio da La Barbera delle risposte, e ne ricevette solo male parole. Come ricostruito dalla sentenza del processo di depistaggio, fu Lucia Borsellino, la figlia, a guidare la battaglia con grande rabbia, tanto che dopo un colloquio con La Barbera i toni si alzarono e lei se ne andò sbattendo la porta del suo ufficio. In quell’occasione La Barbera disse alla vedova Borsellino che “sua figlia necessitava di assistenza psicologica, in quanto delirava e farneticava”. Un comportamento che denota, come sottolineato dalla sentenza, “non solo un’impressionante insensibilità per il dolore dei familiari di Paolo Borsellino, ma anche un’aggressività volta a mascherare la propria evidente difficoltà a rispondere alle domande poste, con grande dignità e coraggio, da Lucia Borsellino”.