Matteo Salvini si schiera dalla parte degli agenti di polizia penitenziaria coinvolti nell’inchiesta che ha portato a 52 misure cautelari. Il leader della Lega, non nuovo a uscite del genere, ha infatti annunciato la sua presenza a Santa Maria Capua Venere il prossimo 1 luglio per manifestare la propria solidarietà agli indagati, accusati di aver pestato alcuni detenuti del carcere Francesco Uccella.
I fatti risalgono al periodo compreso tra marzo e aprile 2020, quando l’Italia era ancora sotto lockdown nazionale a causa della pandemia di Covid e in alcune carceri si erano verificate turbolenze a causa della paura per il virus, che spaventava i detenuti: “Giovedì sarò a Santa Maria Capua Vetere per portare la solidarietà, mia e di milioni di italiani, a donne e uomini della Polizia Penitenziaria che lavorano in condizioni difficili e troppo spesso inaccettabili” ha spiegato Matteo Salvini.
Salvini ha poi agigunto: “La Lega sarà sempre dalla parte delle Forze dell’Ordine”. Stando a quanto emerso fin qui dalle indagini, dopo una serie di proteste da parte dei detenuti, alcuni agenti avrebbero dato vita a vere e proprie rappresaglie, con tanto di pestaggi mascherati da visite in cella. Alcune persone sarebbero state lasciate anche senza cure, come punizione per la rivolta.
A finire al centro dell’inchiesta anche le chat tra alcuni indagati, nelle quali si parla apertamente delle violenze: “Allora domani chiave e piccone in mano”, “li abbattiamo come vitelli”, “spero che pigliano tante di quelle mazzate che domani li devo trovare tutti malati”. Gli inquirenti, al termine degli indagini, hanno accusato gli agenti di tortura, maltrattamento aggravato e lesioni personali volontarie.
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