L’ex hotel Astor, noto per le sue tensioni e i suoi sfratti violenti, si ritrova nuovamente al centro delle attenzioni a seguito di una querela sconvolgente presentata alla fine di marzo. L’accusa pone l’accento su due figure centrali di questa intricata vicenda: Miguel Chicllo Romero e Katherine Alvarez, rispettivamente padre e madre della piccola Kataleya, scomparsa il 10 giugno.
Secondo la querela, un occupante dello stabile ha riferito di essere stato brutalmente aggredito da Miguel, subendo “dei pugni al volto”. Non solo, Katherine Alvarez, la madre della piccola Kata, è stata accusata di averlo “graffiato con le unghie sul braccio sinistro e sulla faccia”. Questi dettagli, raccontati con precisione chirurgica, mostrano un quadro allarmante di ciò che potrebbe essere la norma all’interno dell’hotel.
Ma le rivelazioni non si fermano qui. In relazione agli eventi che hanno portato all’arresto dello zio di Kataleya, Abel, noto anche come Dominique, una testimonianza rilasciata il giorno dopo lo sfratto e l’aggressione contro Manuel, ha ulteriormente aggravato la situazione. Secondo questa testimonianza, durante un raid contro alcuni inquilini al primo piano, era presente non solo Abel ma anche sua sorella e un gruppo di almeno altre dieci persone.
Questi dettagli inquietanti mettono in luce una rete di violenza e intimidazione all’interno dell’Astor, con un’intera famiglia apparentemente coinvolta in atti di aggressione. Con l’arresto di Abel e l’attenzione ora rivolta verso il padre e la madre di Kata, si spera che ulteriori indagini possano svelare l’intera portata degli eventi all’ex hotel Astor e portare giustizia a chi ne ha sofferto.