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Al via dal primo gennaio la Lotteria degli scontrini: ecco cos’è e come funzionerà il sistema a premi

A partire dal 1 gennaio 2020 i consumatori italiani potranno partecipare alla cosiddetta “  lotteria degli scontrini ”, attività prevista nell’ambito degli incentivi anti evasione fiscale. Al momento di un acquisto, dovranno comunicare il loro codice fiscale alla cassa ed entreranno così di diritto tra i concorrenti per accaparrarsi 48 milioni di euro in premi. La fetta maggiore di questo montepremi sarà destinata a chi pagherà in modo elettronico, ovvero con le carte, dove per questi la possibilità di vincere è doppia. Dunque il sistema premiale della lotteria degli scontrini, viene predisposto anche per spingere i consumatori ad effettuare i pagamenti in moneta elettronica.

La lotteria degli scontrini è stata inizialmente introdotta dalla Legge di Bilancio 2017 (articolo 1, commi da 540 a 544, Legge n. 232 dell’11 dicembre 2016), ed è stata più volte rinviata perché presupponeva l’obbligo degli scontrini elettronici, che scatterà per i commercianti al minuto dal prossimo gennaio (Si ricorda che dallo scorso luglio, tale obbligo è già in vigore per chi ha un volume di affari superiore a 400mila euro). Su ogni acquisto effettuato dai consumatori privati, verranno emessi dei “biglietti” virtuali per partecipare ad estrazioni di premi, estrazioni che valgono solo per gli acquisti di prodotti e servizi da parte di consumatori finali, che non rientrano dunque nell’ambito delle attività di impresa, arte o professione.La lotteria degli scontrini, dovrebbe dunque incentivare i pagamenti con moneta elettronica anche perché per chi pagherà con carta di credito o bancomat dovrebbero essere previsti dei premi aggiuntivi. Ma servirà contro l’evasione fiscale? A questa domanda hanno risposto i ricercatori dell’Osservatorio sui conti pubblici dell’Università Cattolica di Milano, diretto da Carlo Cottarelli. Da un articolo di Repubblica la premessa è netta: non esiste un incentivo fiscale, come una detrazione o deduzione, che sia più conveniente di evadere. Per rendere appetibile l’offerta, lo Stato dovrebbe pareggiare almeno l’incidenza delle tasse (cioè dell’Iva). Ciò detto, si può far leva sull’istinto dell’azzardo per cercare di far emergere le transazioni.

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