Alain Delon, celebre figura del cinema francese, è scomparso oggi all’età di 88 anni, lasciando un segno indelebile non solo nel mondo dello spettacolo, ma anche in quello degli animali. La sua passione per i cani è stata una costante nella sua vita, che ha trovato un riposo finale nel cimitero privato della sua villa a Douchy, dove circa 50 dei suoi fedeli amici a quattro zampe riposano, ciascuno con il proprio nome inciso sulle lapidi. Delon ha sempre trovato nei suoi animali una fonte di conforto e amore incondizionato, specialmente nei momenti di maggiore solitudine. Tra i suoi amati cani, spicca il ricordo di Gaia, un Dobermann che ha avuto un profondo impatto sulla sua esistenza. In un’occasione, Delon raccontò di aver alzato la voce contro di lei, solo per essere colpito dalla sofferenza visibile nei suoi occhi. “Da quel momento ho compreso tutto”, dichiarò l’attore.
Un gesto particolarmente significativo che ha sottolineato il suo impegno per la causa animale fu il salvataggio di una gattina da una situazione disperata, quando Delon organizzò un’operazione di soccorso inviando un elicottero per portarla in salvo. Questo amore si estendeva anche agli animali meno fortunati; nel 2009, fu profondamente colpito dalla storia di Mambo, un cane randagio vittima di crudeltà da parte di una giovane coppia. Delon si impegnò attivamente a favore del piccolo cane, esprimendo il desiderio di incontrarlo e non esitando a condannare apertamente chi gli aveva fatto del male.
Loubo, un pastore belga Malinois, rappresentava per Delon un legame quasi viscerale. Durante la sua vita, Alain espresse attraverso una richiesta controversa il desiderio di non lasciare mai solo il suo amato cane, nemmeno in caso di morte. Questa affermazione suscitò reazioni contrastanti tra gli amanti degli animali, alcuni interpretandola come una manifestazione di egoismo, mentre altri la videro come un segno di profonda preoccupazione per il dolore della solitudine. Negli ultimi anni, Delon ha continuato a sottolineare l’importanza dei suoi compagni a quattro zampe, dichiarando: “Non voglio morire lasciando indietro un cane… È il cane della mia fine vita”. Il suo atteggiamento verso gli animali non era solo una dimostrazione di affetto, ma anche un chiaro segnale della sua ricerca di pace in un’esistenza spesso segnata da difficoltà e drammi.
In un’intervista, Alain Delon aveva espresso il desiderio di reincarnarsi come un cane: “Vorrei essere un cane con Alain Delon”, sottolineando così l’essenza del suo affetto per questi animali e la convinzione che, per lui, la vera felicità risiedesse nella loro compagnia. Con la sua scomparsa, si chiude un capitolo significativo della storia del cinema e un grande amore per gli animali, lasciando in eredità una testimonianza di compassione e dedizione senza tempo.