Thomas Bricca è il ragazzo di 18 anni che domenica scorsa è stato colpito da un colpo di pistola ad Alatri, in provincia di Frosinone. Il giovane si trovava ricoverato in coma profondo all’ospedale San Camillo di Roma, ma i medici nelle scorse ore non hanno potuto fare altro che dichiararlo clinicamente morto. Secondo gli inquirenti le cause dell’omicidio sarebbero da ricercarsi in un regolamento di conti tra bande di ragazzini. Forse per uno sgarro precedente, anche se sta prendendo seriamente corpo la pista della droga. Il padre del giovane, disperato, si sfoga prima su Facebook e poi fa una rivelazione al Corriere della Sera.
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“Il paziente Thomas Bricca, ricoverato dalla giornata di ieri in gravissime condizioni per una lesione cerebrale imponente da colpo di arma da fuoco, in condizioni stabili con presenza di minima attività elettroencefalografica residua, nella mattina di oggi, ripetendo il controllo encefalografico, ha presentato le caratteristiche del coma irreversibile con elettroencefalogramma piatto per assenza di attività elettrica cerebrale. Trattandosi di paziente clinicamente morto, si è riunita una commissione medica aziendale per la certificazione della morte, come prescritto da legge”, si legge nel referto dei medici del San Camillo.
Alatri, la rivelazione del padre di Thomas Bricca al Corriere
“Thomas, amore di papà resisti”. È questo il primo drammatico post pubblicato su Facebook dal padre di Thomas Bricca quando ancora le speranze che il figlio si potesse salvare non erano svanite. Poi la speranza ha lasciato spazio alla disperazione e alla rabbia. “Figli di p… mi avete spezzato il cuore, bastardi tossici di m… dio perdona io no, bastardi”, questa la minaccia messa nero su bianco da Paolo Bricca sul social network.
Cosa è successo ad Alatri
“Era una lite tra ragazzini che andava avanti da tre giorni. – racconta adesso al Corriere cosa è avvenuto ad Alatri – È finita che uno di loro è stato buttato in un fossato e i suoi amici hanno deciso di vendicarsi e hanno assoldato un killer. Stiamo parlando di pistole, non sono cose da ragazzini. Io so quello che è successo prima. C’era stata questa lite, che andava avanti dal fine settimana, da tre giorni. Poi è successo che un gruppo di ragazzi ha buttato un giovane di un altro gruppo giù in un fossato. E questi ultimi, per vendicarsi, hanno pensato bene di assoldare un killer”.
“Ad Alatri ci sono tanti ragazzetti e non sanno mai che fare”, il padre di Thomas Bricca replica così al giornalista che gli domanda come sia possibile che si sia arrivati fino a questo punto. “Stanno lì questi ragazzi, vanno in giro, si fanno le birrette, le canne e alla fine litigano. Ho scritto quel post su Facebook come sfogo, perché ero arrabbiato”, conclude l’uomo che ha un’officina meccanica proprio ad Alatri.
Proseguono intanto le indagini che si concentrano in particolare su almeno quattro persone che potrebbero essere coinvolte a vario titolo nell’omicidio di Thomas Bricca. Secondo quanto si apprende, i carabinieri potrebbero presto eseguire l’arresto di presunti esecutori e mandanti del delitto. I loro nomi glieli avrebbero forniti alcuni amici della vittima. “Abbiamo indicato nomi e cognomi di mandanti e esecutori”, hanno dichiarato gli amici del ragazzo facendo probabilmente riferimento a due rom del cosiddetto Casermone di Frosinone, importante piazza di spazio della ciociaria. A rendere ancora più triste la vicenda, infine, è il fatto che il ragazzo molto probabilmente non era il bersaglio del raid, ma sarebbe stato attinto “casualmente” dal proiettile.
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