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Alessandro Orsini: la figuraccia con il traduttore automatico

Stavolta Alessandro Orsini incappa in una imbarazzante gaffe. Il professore di Sociologia del terrorismo internazionale della Luiss pubblica un video sul suo canale Youtube, dove di solito illustra la sua opinione sull’andamento della guerra in Ucraina. Orsini si mostra sempre molto critico nei confronti di Nato e Usa, a suo dire responsabili insieme alla Russia di Vladimir Putin dello scoppio del conflitto. Ma nell’ultima occasione a farlo inciampare non è una questione ideologica, ma solo un problema con il traduttore automatico dall’inglese.

Alessandro Orsini

A smascherare per primo l’errore di Alessandro Orsini è il giornalista Antonio Talia con un post pubblicato su Twitter. Talia spiega che, nel video pubblicato nella giornata di domenica 18 dicembre per spiegare il cosiddetto ‘memorandum di Budapest’ del 1994 e per chiedersi se la Russia lo abbia davvero violato, Orsini cita un articolo pubblicato sul New York Times da un certo “William J. Ampio”. Qualcuno però gli fa subito notare con un altro cinguettio che sul NYT non scrive nessuno che abbia quel nome.

Il mistero è presto risolto, visto che a scrivere per il prestigioso quotidiano newyorkese è il già premio Pulitzer William J. Broad. Termine, quest’ultimo, che tradotto in italiano dall’inglese significa proprio “ampio”. Insomma, secondo i suoi critici, Alessandro Orsini stava leggendo in quel momento un articolo tradotto con Google Translate. Inevitabile dunque la figuraccia del professore che nel video dichiara anche: “Qui continuo a tradurre al volo dall’inglese, scusate per qualche pausa”.

Il commento di Talia alla vicenda è impietoso: “Se Orsini non ha gli strumenti cognitivi per capire l’errore nella traduzione automatica di un articolo, come potrà riuscire a decifrare e poi spiegare il contenuto dell’articolo stesso?”. “Le mie mani sono state oggetto di studio da parte di psicanalisti, psicologi che hanno addirittura elaborato dei video il modo in cui comunico attraverso il corpo. – dichiara intanto Orsini in un altro video – Hanno detto che le mie mani sono usate come un’arma. E questo è vero, io utilizzo le mani come armi”.

“Quando sono coinvolto nei dibattiti tv, sono continuamente coinvolto in una battaglia. – prosegue Alessandro Orsini – Spesso vengo contestato, in passato ero solito partecipare a dirette in cui ero tre contro uno o quattro contro uno. Era una battaglia costante e permanente e dovevo ricorrere a tutte le risorse di cui disponevo. Secondo gli psicologi, le mani sono una risorsa che utilizzo in questa lotta”.

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