Alessandro Orsini ospite dell’ultimo convegno organizzato dalla Commissione Dubbio e Precauzione, fondata tra gli altri dal giurista Ugo Mattei, dal massmediologo Carlo Freccero e dal filosofo Massimo Cacciari. La Commissione è nata per contrastare la narrazione ufficiale sul Covid, ritenuta totalmente errata e fuorviante. Ma ora che la pandemia è stata sostituita dalla guerra in Ucraina come unica emergenza globale, i tre studiosi decidono di invitare a discuterne Alessandro Orsini, il professore di Sociologia della Luiss finito al centro di aspre polemiche nelle ultime settimane. E le sorprese da parte di Orsini certo non mancano.
“I miei calunniatori mi danno della vittima, ma io sono un guerriero, forgiato nello scontro e nella lotta, non ho paura dei poteri forti che potrebbero colpirmi. – mette subito le mani avanti Orsini di fronte alla Commissione Du.Pre. – Io non ho paura di Draghi, dei suoi ministri, non ho paura di tutti i parlamentari e di tutte le università che mi attaccano. Non sono una vittima, sono un guerriero della cultura e continuerò a parlare tutti i giorni. Chiedo ai miei volgari calunniatori cos’altro devo fare per farvi capire che non ho paura di nessuno? Devo forse insultare Draghi o tutti i suoi ministri? Non capite che questo è il senso profondo della vita di uno studioso? È l’esempio pedagogico che un professore deve dare agli studenti”.
“Io vivo per la famiglia. Ho una macchina scassata, faccio una vita semplicissima. Che mi vogliono togliere? Provo tristezza per questi poverini. – si sfoga ancora Orsini – L’obiettivo che perseguo è una comunità politica che discuta di qualsiasi argomento liberamente, senza violenze e minacce. Che non si faccia corrompere da offerte economiche. Se vogliamo raggiungere degli obiettivi non dobbiamo lasciarci sopraffare. Non bastano gli sfoghi, serve una strategia. Dobbiamo studiare le mosse per raggiungere l’obiettivo”.
Qualcuno gli domanda allora se non abbia intenzione di fondare un partito. “Oggi ci sono battaglie e guerre nel mondo della cultura. Voglio cogliere le opportunità strategiche che la guerra in Ucraina offre al nostro Paese. Voglio creare un Paese più libero. – replica lui lasciando spazio ai dubbi – Sono stato aggredito, intimidito, minacciato, spaventato, assediato. Ma non bisogna essere emotivi perché dobbiamo fronteggiare e contrattaccare delle forze potentissime. Faccio tutto questo per formare il mio Paese, perché io sono riconoscente allo Stato per quello che ha fatto per me, per aver pagato i miei studi. Se perdo il lavoro torno a fare il cameriere, so fare tutto, so pulire i bagni”, conclude.
Potrebbe interessarti anche: Orsini, la denuncia sui social: “Frugano nella mia vita privata, sono in pericolo”