Svolta nel caso di Alessia Sbal, la donna morta sul Grande raccordo anulare di Roma dopo essere stata travolta da un tir. Inizialmente si pensava dovesse trattarsi di un semplice incidente, come purtroppo ne accadono tantissimi sulle strade della Capitale e di tutta Italia. Ma con il passare dei giorni sta emergendo un’altra terribile verità. Alessia sarebbe stata uccisa di proposito. Si tratterebbe dunque di un caso di omicidio.
Tre telefonate fatte al 112 svelano ora come siano andate veramente le cose quattro giorni fa sul Raccordo. Un camionista di 47 anni, Fabio Focassati, avrebbe travolto e ucciso di proposito la 42enne Alessia Sbal. Alessia era scesa dalla sua auto, una Fiat Panda, dopo essere stata tamponata dal tir. “Dove vai, dove vai? Fermati, fermati, non mi venire addosso. Fermati!”, queste la parole più drammatiche pronunciate dalla Sbal mentre l’operatore del 112 la ascoltava dall’altra parte della cornetta. La comunicazione si interrompe poi di colpo. Dopo l’incidente, dunque, il camionista sarebbe risalito sul suo mezzo e avrebbe travolto apposta la donna.
“Non l’avevo vista, mi è comparsa davanti all’improvviso”, ha dichiarato alle forze dell’ordine Fabio Focassati che ora si trova agli arresti domiciliari. Secondo la ricostruzione, al momento del tamponamento Alessia Sbal era al telefono con un’amica. “All’improvviso l’ho sentita urlare ‘Mi ha speronato. Oddio questo camion mi ha preso. Ti richiamo e non l’ho più risentita”, ha raccontato la testimone.
Ma già nella giornata di mercoledì un testimone oculare dell’incidente, Paolo Piccini, aveva raccontato al quotidiano Repubblica che Alessia Sbal “era arrabbiata, la vedevo dalla mia auto, perché quel tir aveva proseguito la sua marcia”. Lei allora gli era corsa dietro costringendolo a fermarsi sulla corsia di emergenza. Una volta scesi dalle rispettive vetture, la donna avrebbe indossato il giubbotto catarifrangente e avrebbe iniziato a discutere con il camionista sotto la pioggia.
Probabilmente i due hanno litigato. “Ho avuto un incidente con un camionista, venite qui”, dice Alessia Sbal durante la prima telefonata al 112. “Non c’entro niente, non sono io”, si sente però in sottofondo la voce dell’uomo. Poi pare che il camionista sia risalito sul tir e sia ripartito travolgendo Alessia. “Sono qui sul Gra, un camionista ha travolto una donna”, questa la telefonata concitata fatta da un altro testimone al 112. “Mia figlia era gioiosa, le hanno strappato il sorriso. – si dispera la mamma Tina Angiolilli – Adesso chiedo giustizia per lei e mi appello a chiunque abbia visto qualcosa di contattarci per aiutarci a capire”.
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