La foto di un bambino felice, che si lascia fotografare con addosso un costume da Babbo Natale davanti a un alberto addobbato per le feste. Uno scatto come tanti altri, apparentemente, dietro il quale si nasconde invece una storia unica, quella di Alessandro Maria Montresor, per tutti il piccolo Alex, tornato finalmente ad avere una vita normale dopo una difficile prova da superare. La sua foto campeggia su Facebook in un post pubblicato sulla pagina attraverso la quale mamma e papà nei mesi scorsi hanno dato aggiornamenti sulle condizioni del loro bambino.
“20/12/2018 – 20/12/2019. È già trascorso 1 anno dal trapianto”, si legge nel post, attraverso il quale il piccolo Alex fa i suoi auguri di Natale e ricorda, ancora una volta, l’importanza di donare. Il bimbo, affetto da una malattia genetica rara, la linfoistiocitosi emofagocitica (HLH), era stato portato a Roma e sottoposto a 18 mesi d’età a un trapianto di cellule staminali emopoietiche all’ospedale Bambin Gesù, nel reparto guidato dal professor Franco Locatelli. Il piccolo Alex Maria aveva ricevuto le cellule del suo papà che, a distanza di qualche settimana, avevano perfettamente attecchito. E ora sta bene.
“Grazie a tutte le persone che mi sono state vicine, ai medici e agli infermieri che mi hanno curato. In attesa di Babbo Natale vorrei mandarvi gli auguri di Buon Natale e di Buone Feste, con un pensiero speciale a tutte le persone malate, che sono in attesa di un trapianto, e a quelle che purtroppo non ci sono più. Grazie a tutti i nuovi donatori, e a quelli che verranno e… per quelli che ci stanno ancora pensando… ricordatevi che con la donazione delle cellule staminali emopoietiche si può regalare, senza troppa fatica, il dono più bello che una persona possa mai ricevere – un dono per la VITA!!!” si legge nel post su Facebook.
Alex Maria Montresor lo scorso anno era stato trasferito a Roma dall’ospedale Great Ormond Street di Londra, dove era stato dichiarato inguaribile. La sua vicenda aveva commosso l’Italia intera, scatenando in tutto il Paese una gara di solidarietà per trovare un donatore compatibile: migliaia di persone in pochi mesi si erano iscritte al registro nazionale dei donatori di midollo osseo effettuando il test per individuare un’eventuale compatibilità per il trapianto.
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